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Aspetto religioso e antropologico delle raffigurazioni votive: ne parla don Luca Peyron

TORINO. In occasione della mostra Una ritrovata Madonna della Fabbrica di San Pietro a Palazzo Madama, in piazza Castello, lunedì 11 giugno alle ore 17 don Luca Peyron, docente di Teologia  all’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo e direttore della Pastorale Universitaria dell’Arcidiocesi di Torino, terrà una confernza durante la quale ripercorrerà le ragioni antropologiche e spirituali dell’uso delle immagini devozionali, in particolare l’iconografia della Vergine col Bambino.
Nel corso dell’incontro Tra le braccia dell’Amore gli ascoltatori saranno invitati a comprendere per quali ragioni nascono le raffigurazioni votive e quale significato esse hanno dal punto di vista non solo religioso, ma anche antropologico e culturale. Da sempre, infatti, l’essere umano usa le immagini della realtà, della sua vita quotidiana, di quanto gli è più caro per esprimere se stesso e in questo filone si inscrive l’arte sacra e segnatamente alcune figurazioni come quelle della Madonna con il Bambino Gesù. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Questi percorsi dell’anima e del cuore, della mente e della cultura cosa possono dire all’uomo contemporaneo, assorbito e spesso sommerso dalle immagini che affollano il nostro quotidiano? Don Peyron risponde: «È tra le braccia dell’Amore e solo dell’Amore che possiamo trovare la strada e le ragioni di senso che ci permettono di mettere insieme, tra quelle immagini, la rotta verso una vita che sia piena e non frantumata, che sia capace di stare in questo tempo senza esserne sopraffatti».

 

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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