Anche noi abbiamo il mare, non andate in Puglia | La regione Piemonte annuncia: scoperta miracolosa

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Le vette del Monviso nascondono un segreto: non solo ghiacciai attuali, ma anche l’esistenza di un antico oceano. La prova è nei fossili
L’idea che un tempo le vette imponenti del Monviso fossero sommerse dal mare può sembrare incredibile. Eppure, è una realtà confermata da decenni di studi geologici.
Le rocce del Monviso e di altre montagne delle Alpi sono state per lungo tempo il letto di un antico oceano, noto come Oceano Ligure-Piemontese, che si è formato circa 180 milioni di anni fa.
Questo antico oceano si trovava tra la placca continentale africana e quella europea. Nelle sue profondità, si depositavano sedimenti e si sviluppavano organismi marini.
Con il tempo, questi sedimenti si sono compattati, trasformandosi in rocce, mentre i resti degli organismi sono diventati i fossili che oggi possiamo trovare.
La storia geologica del Monviso
Circa 60 milioni di anni fa, le due placche continentali hanno iniziato a scontrarsi. Questa collisione ha causato il corrugamento della crosta terrestre, sollevando le rocce dell’antico fondale marino e formando la catena montuosa delle Alpi. Il Monviso, “Re di Pietra”, è una delle montagne più imponenti delle Alpi Cozie e ha diverse vette che superano i 3.000 metri. Durante questo processo, le sue rocce sono state sottoposte a temperature e pressioni estreme, subendo una trasformazione nota come metamorfismo.
Non è improprio dire che le rocce del Monviso, sono testimoni di questa storia. Nelle loro stratificazioni, è possibile trovare i resti fossili di creature marine, come conchiglie e altri invertebrati, incastonati nelle rocce a oltre 2.000 metri di altitudine. Questa è la prova inequivocabile che dove oggi si innalzano le cime rocciose, un tempo si estendeva un vasto oceano.
L’importanza dei fossili
I fossili marini trovati ad alta quota non sono solo una curiosità affascinante, ma anche una fonte di informazioni cruciali per i geologi. Questi reperti ci permettono di ricostruire l’ambiente di milioni di anni fa, come la profondità del mare, il clima e la vita che lo popolava. Studiando la distribuzione e il tipo di fossili, gli scienziati possono capire come si sono formate le catene montuose e come le forze geologiche hanno plasmato il paesaggio che vediamo oggi.
In questo senso, le Alpi sono un vero e proprio “museo a cielo aperto” della storia geologica, dove ogni roccia e ogni fossile racconta una parte di questa incredibile trasformazione. Quindi, anche se il Piemonte non ha un mare in senso stretto, le sue montagne sono una testimonianza tangibile che un tempo aveva il suo “mare”.