Altro che incidenti stradali, in Italia è il lavoro a riempire il Pronto Soccorso | A confermarlo i numeri ufficiali

Altro che incidenti stradali, in Italia è il lavoro a riempire il Pronto Soccorso

Pronto soccorso - piemontetopnews.it

Altro che gli incidenti sulle strade, l’Italia vede il Pronto Soccorso riempirsi per via del lavoro, sempre troppo pericoloso.

Mentre le campagne di sicurezza stradale hanno contribuito a ridurre il numero degli incidenti automobilistici gravi, un’altra emergenza continua a crescere.

Si tratta di quella legata al lavoro. Secondo i dati più recenti migliaia di lavoratori hanno fatto ricorso al Pronto Soccorso nel corso dell’ultimo anno.

Spaventa il raggiungimento di un numero che, per la prima volta, supera nettamente quello degli accessi dovuti agli incidenti stradali.

Infortuni in aumento, soprattutto rispetto all’anno precedente, con un incremento significativo anche in diversi comparti dove si moltiplicano episodi molto gravi.

Il lavoro che fa male

È un paradosso italiano: il lavoro, che dovrebbe garantire dignità e sicurezza, finisce per essere una delle principali cause di ricovero ospedaliero. In questa circostanza il Sud risulta più vulnerabile, ma il Nord non è immune. Il fenomeno non risparmia nessuna area del Paese.

Si può parlare ormai di una vera e propria emergenza sanitaria nazionale. Oltre ai costi umani, ci sono anche quelli economici e morali. Un pronto soccorso pieno è sintomo di una situazione che non funziona, e non può di certo continuare in questo modo.

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Aumento degli infortuni sul lavoro

Nei primi nove mesi del 2025 in Molise sono state registrate 895 denunce di infortunio sul lavoro, pari a un aumento di 26 casi rispetto allo stesso periodo del 2024 (+2,99 %). Questo dato rappresenta una controtendenza rispetto al dato nazionale, che registra un lieve calo di -0,18 % nello stesso periodo. L’aumento regionale può essere interpretato come un segnale di maggiore segnalazione o di peggioramento delle condizioni di lavoro, oppure di una maggiore attenzione alla rilevazione degli eventi. Rimane comunque un dato che richiede riflessione: in una regione con dimensioni contenute come il Molise, una differenza di poche decine di casi può far variare sensibilmente la percentuale. Sul fronte più grave, gli infortuni con esito mortale in Molise nei primi nove mesi del 2025 sono stati 2 casi, ovvero uno in meno rispetto al 2024. Questo decremento è senz’altro positivo, anche se il numero assoluto è molto piccolo e perciò soggetto a fluttuazioni: un solo evento in più o in meno cambia sensibilmente la percentuale.

In ogni caso, mantenere una pressione forte sul tema della sicurezza resta fondamentale. Gli infortuni “in itinere”, cioè quelli che avvengono nel tragitto casa-lavoro, in Molise risultano 145 casi nei primi nove mesi del 2025, in calo del -4,61 % rispetto ai 152 casi nel 2024. Un risultato relativamente incoraggiante, sebbene sia importante contestualizzarlo: a livello nazionale invece gli infortuni in itinere sono in aumento del +2,42 %. Il calo regionale può indicare miglioramenti nella mobilità, nei trasporti, o nella sicurezza del tragitto per i lavoratori, ma andrebbe approfondito per capire se si tratta di un trend consolidato o frutto di variabili casuali. Per quanto riguarda gli infortuni che coinvolgono studenti durante le attività scolastiche, il dato della regione è di 239 denunce nei primi nove mesi del 2025, 10 in meno rispetto al pari periodo del 2024. Anche in questo caso, la diminuzione è un segnale positivo: indicare che l’ambiente scolastico-formativo ha visto una leggera riduzione degli incidenti può suggerire che misure di prevenzione o vigilanza siano state efficaci. Tuttavia, il numero rimane elevato e merita attenzione. Il dato più eclatante riguarda le denunce di malattie professionali nella regione Molise: nei primi nove mesi del 2025 sono state 1.369 denunce, quasi il doppio rispetto alle 785 denunce nel periodo gennaio-settembre 2024.