Arriva la TASSA SVUOTA ARMADIO: ora paghi su ciò che non indossi più | Una sola foto fa scattare il pagamento
La tassa svuota armadio (Foto di Zach Kessinger su Unsplash) - piemontetopnews.it
Arriva la nuova “Tassa Svuota Armadio”: liberarsi dei vestiti vecchi potrebbe avere un costo, meglio pensarci due volte.
Quante volte hai aperto l’armadio e hai scoperto di avere dieci maglioni identici, tre paia di scarpe praticamente nuove e un cappotto che non vedi dal 2015? E ogni volta ti sei detto: “Magari un giorno torna di moda” oppure “Quando dimagrisco lo metto di nuovo”.
Il problema è che quel giorno non arriva mai. E intanto i vestiti continuano a occupare spazio, i cassetti si ribellano e tu finisci per inciampare nelle borse che contengono gonne della taglia che avevi a 18 anni. Collezionare vestiti diventa quasi un’arte, e noi tutti ci improvvisiamo Picasso del guardaroba.
Il “un giorno lo metterò” è uno sport nazionale. Scarpe, cappelli, t-shirt, pantaloni: tutto finisce nel limbo dei “chissà quando servirà”. E poi ci sono gli accessori, quelli che non indossi mai ma che conservi perché “non si sa mai, magari tra dieci anni tornano di moda”. Beh, di solito non tornano.
Ebbene, cari accumulatori seriali, è meglio smettere di illudersi: arriva qualcosa che potrebbe farvi riflettere due volte prima di conservare la felpa della scuola media. Una nuova normativa europea sta per colpire chi accumula troppo, trasformando i vostri armadi in potenziali fonti di tasse. Scopriamo cosa sta succedendo.
Tasse: arriva quella sugli armadi troppo pieni
Si chiama, per gli amici, Tassa Svuota Armadio. Non spaventatevi: non pagherete sull’abito che avete comprato per Capodanno 2010 e mai indossato.
Il nodo è quando le vendite online diventano un vero e proprio business. Ormai le app dove ci si libera dei capi (e non solo) che non servono più si sono moltiplicate, e molti le utilizzano come fosse un secondo lavoro, in pratica. Ma ora le cose cambiano.

Quando l’accumulo non è conveniente
La cosa da capire è semplice: anche se non hai partita IVA, se vendi troppi vestiti o altri oggetti online, puoi essere considerato un piccolo imprenditore. In pratica, se in un anno vendi più di 30 oggetti o incassi più di 2.000 euro, le piattaforme devono segnalare tutto al Fisco. Tradotto in parole povere: quel tuo “hobby” di liberarti dei capi vecchi rischia di diventare un lavoro, con controlli inclusi.
Quindi liberarsi dei vestiti dismessi non è sempre gratis. Se superi le soglie previste, il Fisco potrebbe bussare alla porta, e allora il costo di svuotare l’armadio rischia di essere più alto di quello dei capi stessi. Meglio pensare a donare o regalare ciò che non serve più: spazio libero, buon karma e zero grattacapi fiscali.
