Il decreto ora è ufficiale, € 260 in più su questa categoria di pensioni | Gli italiani tirano un sospiro di sollievo
Pensione (Web) - Piemontetopnews.it
L’attesa per le decisioni del Governo sulle pensioni è sempre altissima e spesso carica di speranze, ma ora la bella notizia è ufficiale.
Questa volta, un provvedimento specifico sta per portare un sospiro di sollievo inaspettato a una platea di cittadini vulnerabili.
Stiamo parlando di un aiuto concreto e immediato destinato a chi è in maggiore difficoltà.
Finalmente, il decreto è ufficiale e i conti tornano: per una specifica categoria, l’assegno si prepara a lievitare.
La notizia dimostra che c’è ancora spazio per un sostegno economico mirato.
Bonus mirato
Le aspettative dei lavoratori italiani erano alte, concentrate soprattutto sulla riduzione dell’età pensionabile o sull’introduzione di nuove formule di flessibilità. La realtà, contenuta nella Legge di Bilancio 2026, è stata invece più cauta, mantenendo alta l’attenzione sulla sostenibilità del sistema. Tuttavia, un’importante novità è stata confermata per i redditi più bassi, sebbene in modo mirato e non generalizzato.
A partire dal 2026, si aggiungerà un nuovo aumento fisso di 20 euro al mese (pari a 260 euro all’anno) per una categoria specifica di pensionati. Non è un incremento valido per tutte le pensioni minime, ma è riservato esclusivamente a coloro che già beneficiano dell’incremento al milione, noto come maggiorazione sociale (prevista dalla Legge 448/2001). Questo bonus è destinato ai pensionati over 70 che si trovano in condizioni economiche difficili, con redditi personali e coniugali che rispettano i limiti stabiliti dall’Inps.

Pensioni in aumento e tasse in calo
Oltre al bonus di 20 euro mensili, la struttura del sistema delle pensioni minime vedrà il mantenimento della rivalutazione straordinaria introdotta con la Legge di Bilancio 2024, che prevede un +1,5% nel 2026. Sebbene la maggiorazione sociale rappresenti un aiuto diretto, la Legge di Bilancio 2026 estende un altro beneficio, questa volta a una platea più vasta di pensionati: il taglio dell’Irpef. Dal 1° gennaio 2026, l’aliquota Irpef nella fascia di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro scenderà dal 35% al 33%. Questo non modifica le aliquote più basse o più alte, ma garantisce un risparmio effettivo sulla parte di reddito interessata. Per fare un esempio concreto, un pensionato con un reddito di 40.000 euro potrà contare su un risparmio annuale di circa 240 euro. Il taglio Irpef, unito agli aumenti per le pensioni più basse, dimostra un’azione a sostegno sia dei redditi minimi che di quelli medi.
Nonostante le buone notizie sul fronte economico, la riforma conferma il graduale innalzamento dell’età pensionabile a partire dal 1° gennaio 2027. Non si tratta di una decisione diretta dell’attuale Governo, ma dell’effetto automatico dell’adeguamento alla speranza di vita imposto dalla Legge Fornero. Questo porterà a un aumento di +1 mese nel 2027 e un totale di +3 mesi complessivi dal 1° gennaio 2028. L’aumento non toccherà i lavoratori con mansioni gravose o usuranti. Il 2026 segnerà anche l’addio ad alcune misure di flessibilità molto utilizzate. Salvo modifiche in Parlamento, non saranno rinnovate Quota 103 e Opzione Donna, le cui scadenze sono fissate al 1° gennaio 2026. L’unica misura flessibile a rimanere attiva è l’Ape Sociale, prorogata per un altro anno e riservata a categorie specifiche come disoccupati, caregiver e invalidi civili.
