INPS € 603,40 al mese presentando la domandina, anche se lavori | Ti occorre solo il certificato del medico

L'INPS ti paga - fonte_Canva - piemontetopnews.it

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Una svolta epocale ridefinisce il sostegno economico per chi affronta la riduzione della capacità lavorativa.

Un cambiamento normativo promosso dalla Corte Costituzionale scuote le fondamenta delle prestazioni previdenziali INPS.

Non è più solo un diritto per pochi, ma una tutela estesa a tutti, capace di garantire un minimo vitale.

Milioni di lavoratori attendevano questa mossa, ma le vecchie regole avevano creato una disparità ingiusta.

Ora, anche chi ha versato i contributi con il regime più recente può accedere all’integrazione. Ecco cosa stabilisce la nuova sentenza e chi potrà mettere in tasca € 603,40 al mese.

La svolta della consulta

Quest’anno è arrivata una svolta fondamentale per i titolari di assegno di invalidità 2025. La Corte Costituzionale ha stabilito che anche chi percepisce l’invalidità calcolata interamente in regime contributivo ha finalmente diritto all’integrazione al trattamento minimo. Fino ad oggi, tale tutela era negata ai “contribuenti puri”, creando una profonda disparità rispetto ai pensionati in regime retributivo o misto. Questo cambiamento epocale garantisce che la pensione di invalidità non sia mai inferiore ai circa 603,40 euro mensili.  Ogni titolare di assegno ordinario di invalidità, indipendentemente dal regime (retributivo, misto o contributivo), ha ora diritto a questa integrazione.

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione previdenziale destinata a lavoratori (dipendenti, autonomi o iscritti alla gestione separata INPS) che abbiano versato almeno 5 anni di contributi (di cui 3 negli ultimi 5 anni) e che abbiano una capacità lavorativa ridotta permanentemente a meno di un terzo a causa di condizioni fisiche o mentali. Fino alla sentenza della Corte, l’importo veniva calcolato interamente in base ai contributi versati, senza alcuna integrazione se liquidato con il sistema contributivo puro.

Soldi in contanti - fonte_Canva - piemontetopnews.it
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Ecco come funziona

L’aumento si applica automaticamente a partire dal 4 luglio 2025, quando l’INPS applicherà l’integrazione per portare ogni pensione di invalidità fino al minimo annuo di 603,40 euro mensili. Se un assegno previdenziale risultava inferiore a questa soglia a causa di un basso montante contributivo, da questo mese in poi verrà adeguato.

Tuttavia, la Corte ha chiarito che l’integrazione si applicherà solo per il futuro: non sono previsti arretrati per le quote già erogate fino al giorno successivo alla pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale. Questo cambiamento propone una maggiore equità, evitando che lavoratori con regimi diversi vengano trattati in modo dissimile di fronte alla stessa necessità di sostegno economico di base. Non si tratta solo di un cambiamento formale, ma di una tutela che riguarda circa un milione di pensionati che finora ricevevano importi inferiori alla soglia minima garantita per legge.