NASPI, se hai compiuto 67 anni non ne hai più diritto | L’INPS ti lascia senza soldi da subito

NASPI e pensione, cosa dice l'INPS - Piemontetopnews.it (Foto X)
Il diritto a percepire “l’assicurazione per i disoccupati” resta un dilemma per tanti: scatta l’invalicabile limite d’età.
La nostra quotidianità è ormai piena di acronimi ai quali abbiamo fatto l’abitudine quasi senza chiedersi cosa ci sia dietro quelle sillabe che danno vita a neologismi entrati stabilmente nella nostra vita e nei nostri discorsi.
Si tratta di una questione di comodità, perché alcune espressioni di tipo burocratico mal si adatterebbero a venire pronunciate per esteso. Da qui la coniazione di termini accorciati entrati nell’uso comune.
A volte può tuttavia capitare di chiedersi cosa ci sia dietro ad una parola diventata familiare, della quale conosciamo il significato, ma magari non l’origine dal punto di vista etimologico.
È questo il caso della cosiddetta NASpI, parolina piuttosto magica con la quale hanno avuto a che fare molti lavoratori dipendenti. Più o meno tutti sanno che si tratta di un trattamento previdenziale riservato a chi resta senza lavoro per il mancato rinnovo del contratto volto a tamponare almeno in parte l’emergenza economica che può venire a crearsi.
Da salvagente a zavorra: quando la NASpI diventa un caso
Ma per cosa sta NASpI? Si sta parlando della “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” e citarla per esteso può far accendere una lampadina. Già, perché si tratta a tutti gli effetti di un’assicurazione, che scatta quindi, come accade per la RC Auto, in condizioni di particolare emergenza. Un incidente o appunto la disoccupazione.
Fin qui è quasi tutto chiaro, ma la situazione si complica quando la NASpI si intreccia con la pensione. Perdere il lavoro quando si è vicini al pensionamento può infatti determinare confusione. Le due cose non possono essere percepite contemporaneamente. Non tutti sanno allora che la decadenza dal diritto al trattamento decorre dal momento in cui si raggiungono i requisiti per la pensione, dunque non c’è necessità che l’interessato presenti apposita domanda.
NASpI e pensione, fare i furbetti non paga: c’è la sentenza
La conseguenza è che se il lavoratore non dovesse fare domanda di pensione quando raggiunge i requisiti previsti dalla legge permarrebbe la decadenza dalla NASpI. In questo caso, quindi, non percepirebbe né una prestazione, né l’altra. A confermarlo è una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha dato torto ad un lavoratore licenziato che aveva ottenuto la NASpI dopo la cessazione del rapporto di lavoro, ma che ha poi iniziato a percepire la pensione dopo aver maturato i requisiti, continuando al contempo a percepire il trattamento previdenziale extra.
L’INPS ha richiesto la restituzione delle somme di NASpI pagate dal raggiungimento dei requisiti pensionistici fino al termine effettivo del trattamento. La Cassazione ha quindi sancito che la NASpI è una prestazione previdenziale non pensionistica. In sostanza, la mancata domanda di pensione nel periodo in cui già si posseggono i requisiti non evita che la NASpI decada al raggiungimento dei requisiti.