Questa è la vera patria del Barolo, ne è convinto anche l’UNESCO | Il borgo italiano dove il vino è il vero re

Barolo vino (freepik) - piemontetopnews.it
Un piccolo paese ha fatto del vino la sua identità: qui troverai il vino migliore di tutti, non hai mai assaggiato un Barolo così.
Tra le colline e filari, si trova un borgo piemontese che per molti è la vera culla del Barolo, il “re dei vini” e il “vino dei re”.
Anche l’UNESCO ha riconosciuto il valore universale di queste terre, inserendo i paesaggi vitivinicoli di questo luogo nella lista del Patrimonio Mondiale.
Il cuore pulsante di questa eccellenza è un piccolo comune pieno di cantine storiche, dove ogni pietra, ogni collina e ogni profumo raccontano secoli di tradizione enologica.
Qui si può passeggiare per le stradine acciottolate alla scoperta di un percorso interattivo che racconta la cultura del vino tra arte, storia e curiosità.
Il vino del re lo trovi qui
Le enoteche invitano a degustazioni guidate dove i profumi intensi e i tannini decisi del Barolo rivelano tutta la ricchezza del territorio. Il vino quindi, non è soltanto un prodotto, ma una vera identità collettiva, richiamando ogni anno migliaia di appassionati da tutto il mondo.
In queste colline, il vino è davvero il re, e Barolo la sua capitale indiscussa.
Chi visita questo borgo scopre che qui il Barolo al di là dall’essere un’etichetta prestigiosa, è proprio una filosofia di vita. Non stupisce, dunque, che l’UNESCO abbia scelto di proteggere questo paesaggio unico, dove natura e lavoro dell’uomo hanno dato vita a un prodotto eccellente.
La vera patria del Barolo
Tra le dolci colline delle Langhe piemontesi, Monforte d’Alba è uno dei luoghi dove il Barolo ha le sue radici, ed è un frammento vivente del paesaggio vitivinicolo che l’UNESCO ha eletto a patrimonio mondiale: qui, tra filari centenari, antiche cantine e vicoli medievali, il vino non è soltanto prodotto, è identità. Monforte d’Alba sorge su un colle a circa 480 metri sul livello del mare, in provincia di Cuneo. Le colline che la circondano fanno parte dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2014. Qui i vigneti si perdono a vista d’occhio, scanditi dalle stagioni, e il territorio ha saputo mantenere un equilibrio raro tra natura, cultura, bellezza architettonica e tradizione enologica. Le origini di Monforte sono molto antiche: resti archeologici testimoniano insediamenti fin dal Neolitico e tracce dell’epoca romana. Il nome stesso deriva dal latino Mons Fortis (“monte forte”): un castello fortificato si trovava sulla sommità del colle e dava il nome al borgo.
Nel corso dei secoli Monforte passò sotto diversi domini feudali: nel medioevo fu feudo dei marchesi Del Carretto, poi dei marchesi Scarampi del Cairo, e infine entrò negli domini dei Savoia. Monforte d’Alba è uno degli 11 comuni che producono il Barolo, il vino considerato il “re dei vini piemontesi”, fatto con uve Nebbiolo in purezza, e ciò che lo distingue è la sua struttura, la ricchezza aromatica e la capacità di invecchiare. Di norma il Barolo deve affinare per almeno tre anni, di cui almeno 18 mesi in botte, prima di essere messo in commercio. Se raggiunge i 5 anni d’affinamento può fregiarsi del titolo di “Riserva”. Se vuoi immergerti in questa patria del Barolo, non perdere le viuzze medievali fino alla piazza dell’antica Chiesa, respirando il silenzio interrotto solo dal vento e dai profumi della campagna, le cantine locali, degustazioni guidate di Barolo affiancate magari da prodotti tipici come formaggi, salumi, nocciole, funghi. Monforte d’Alba è il posto perfetto per godersi un tramonto sulle colline, da uno dei belvedere che guardano i vigneti.