UFFICIALE: slittano le pensioni di novembre | Ci lasciano con la lingua di fuori per la fame: “È una vergogna”
Anziani preoccupati - fonte_Canva - Piemontetopnews.it
Pensionati italiani senza pace, l’autunno inizia con la peggiore delle notizie: altro che aumenti, il cedolino diventerà fantasma.
Il 1° settembre dopo un paio di mesi di abituale deserto gli uffici postali sono tornati a popolarsi. Non è un mistero che i dipendenti delle Poste attendano sempre con preoccupazione l’inizio di un nuovo mese.
Alla soddisfazione per l’arrivo del proprio stipendio solo qualche giorno prima, il classico 27 di ogni mese, si contrappone infatti la consapevolezza di dover lavorare e tanto poche ore dopo aver voltato pagina sul calendario.
Il motivo è presto detto e va ricollegato all’”esercito dei pensionati”, ovvero coloro che dalle prime ore del nuovo mese si catapultano presso lo sportello per ritirare fisicamente la pensione oppure per poter finalmente effettuare un prelievo Bancomat in tutta tranquillità.
Va da sé che a luglio e ad agosto la musica è stata differente, vuoi perché qualche ufficio postale era chiuso per ferie, vuoi perché in vacanza c’erano andati direttamente i pensionati, oppure gli stessi erano stati sconsigliati a recarsi alla Posta.
Estate addio, cosa cambia per i pensionati italiani con l’arrivo dell’autunno
Il motivo? Il caldo delle ore pomeridiane, ma anche mattutine, sconsigliava di correre rischi e incoraggiava a munire di delega figli o nipoti. Ora però tutto può tornare alla normalità e per le buone notizie non c’è più bisogno di “messaggeri” di alcun tipo.
Sempre a patto, tuttavia, che di buone notizie si tratti. In tal senso lo Stato e l’INPS hanno sempre delle sorprese da proporci, in negativo, come in positivo. I più pessimisti fanno notare che le prime sono sempre in numero maggiore e allora non ci resta che iniziare da ciò che di buono porterà il mese di ottobre.
La doccia gelata arriva a novembre: migliaia di persone nei guai, la pensione non arriverà più
Una buona fetta dei titolari degli assegni previdenziali potrà infatti avere la possibilità di accedere ad un nuovo aumento degli importi della pensione grazie al tasso di rivalutazione fissato allo 0,8% come stabilito dal decreto MEF del 15 novembre 2024, a fronte di un tasso di inflazione reale dell’1%. I nuovi aumenti per le pensioni, che variano in base all’importo della pensione percepita, sono scattati a partire dal 1° gennaio 2025. Tutto bene, quindi? Quasi…
Già, perché le brutte notizie arriveranno a novembre. Il 1° giorno del mese non sarà infatti solo festa nazionale, quella di Tutti i Santi, ma sarà anche sabato. Un doppio motivo per far attendere milioni di pensionati dal momento che quella giornata non sarà operativa per le banche. L’accredito nei conti correnti e libretti postali inizierà quindi solo da lunedì 3 novembre, mentre per i pagamenti in contanti presso gli sportelli delle Poste saranno come sempre in ordine alfabetico: i pensionati i cui cognomi iniziano con lettere dalla S alla Z, dopo aver ringraziato per anni i propri genitori per essere sempre arrivati alla fine negli appelli a scuola, ora avranno motivi per imprecare perché per ritirare i propri soldi dovranno attendere fino a venerdì 7 novembre.