“Mio figlio stava solo giocando a pallone” | 500€ di multa: da domani tutti i bagnini sono autorizzati a multare

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Ondata di multe sulle le spiagge, dove giocare a pallone può costare caro. Scoppia la polemica: al mare è meglio divertirsi o rilassarsi?

Mio figlio stava solo giocando a pallone.” Una frase che tutti abbiamo sentito, o magari pronunciato, in spiaggia. Ma da oggi, quella frase potrebbe costare cara.

È facile empatizzare con questi genitori. La spiaggia è il luogo deputato al gioco e allo svago, e il calcio, il beach volley o il frisbee sono da sempre un pilastro delle vacanze al mare. Tuttavia, bisogna tenere in considerazione che non tutte le persone che frequentano la spiaggia sono lì per giocare.

Molte, infatti, cercano semplicemente un po’ di pace. Anche per questo con l’estate che entra nel vivo, i controlli si intensificano e le regole per la “vita da spiaggia” diventano più stringenti, specialmente per chi ignora le ordinanze comunali.

Quindi, prima di prendere il pallone, il consiglio è quello di verificare le ordinanze del comune dove si trascorre la vacanza. Un gesto semplice che può far risparmiare dei soldi, ma anche qualche spiacevole litigio sotto l’ombrellone.

Multa da 500 euro per un gioco

La scena è classica: un gruppo di ragazzi gioca a pallone sulla battigia, magari una partita di pallavolo o calcio. L’entusiasmo è alto, i rumori si mescolano a schizzi di sabbia che inevitabilmente raggiungono i vicini di ombrellone. Il pallone, un innocente passatempo estivo, è al centro di questa nuova ondata di controlli.

La multa in caso di violazione delle ordinanze è di ben 500 euro, talvolta, superiore al costo di un intero soggiorno estivo. Diverse sono le ordinanze comunali, spesso poco conosciute, che limitano o vietano l’uso di giochi con la palla in spiaggia, a meno che non si utilizzino aree designate. Il motivo è semplice: garantire la tranquillità e la sicurezza di tutti i bagnanti.

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L’altra faccia della medaglia: il diritto alla tranquillità

Chi si è mai trovato in spiaggia con un libro in mano e un pallone che gli sfreccia a pochi centimetri dal viso, conosce l’altro lato della medaglia. I rimbalzi, i tuffi, le urla e gli schiamazzi possono rovinare la tranquillità e il relax.

Per non parlare del rischio di essere colpiti, un pericolo che molte persone, specialmente anziani e bambini piccoli, preferirebbero evitare. Per concludere, la questione del pallone in spiaggia non è un semplice scontro tra “genitori irresponsabili” e “bagnanti permalosi”. È un problema di convivenza civile, che richiede rispetto e buon senso da entrambe le parti.