Ultim’ora: morti per sempre Bitcoin e altre criptovalute | Hanno fatto una finaccia: volatilizzate per sempre

Bitcoin (web) - Piemontetopnews.it
Il mondo delle criptovalute è stato a lungo celebrato come il futuro dei pagamenti, un regno digitale libero da intermediari e burocrazia.
Ma cosa succede quando la rivoluzione digitale incontra le rigide regole del mondo reale, in particolare quelle del Fisco?
Un’ombra inaspettata si è allungata su questo universo di transazioni anonime e decentralizzate, portando alla luce una “fine” che nessuno si aspettava.
Non si tratta di un crollo del mercato, ma di una perdita che potrebbe costare caro a milioni di investitori.
La promessa di un futuro finanziario senza intoppi si scontra con una dura verità che potrebbe far volatilizzare un beneficio prezioso.
Il requisito fondamentale
Quando si tratta di pagamenti e detrazioni fiscali, il Fisco non ammette ambiguità. L’Agenzia delle Entrate è stata molto chiara: per poter usufruire delle detrazioni, ogni spesa deve essere associata a un metodo di pagamento tracciabile. Questo è un requisito imprescindibile per qualsiasi acquisto, che tu lo faccia in un negozio fisico o online. A chiarirlo è stato anche l’esperto Angelo Greco. Per le spese effettuate di persona, è buona norma chiedere che sulla fattura venga specificata la dicitura “pagamento tracciabile”. Per gli acquisti su Internet, invece, è fondamentale conservare le prove del pagamento, come l’email di conferma o la ricevuta generata dall’app utilizzata per la transazione.
Non basta semplicemente spendere: bisogna essere in grado di dimostrare che il pagamento è avvenuto in modo che il Fisco possa verificarlo. Senza queste prove inconfutabili, la spesa non può essere considerata valida ai fini della detrazione, vanificando di fatto il potenziale risparmio. È un dettaglio che molti potrebbero sottovalutare, ma che fa una differenza abissale quando si tratta di fare i conti con l’amministrazione fiscale.
Ecco il vero problema
Ed è qui che le criptovalute mostrano il loro lato debole di fronte alle normative fiscali italiane. L’Agenzia delle Entrate ha infatti escluso esplicitamente Bitcoin e altre criptovalute dai metodi di pagamento validi per ottenere detrazioni fiscali. La ragione principale è l’anonimato. Sebbene le transazioni registrate sulla blockchain siano tecnicamente tracciate, queste non sono collegate a un’identità reale e verificabile agli occhi del Fisco. In altre parole, l’autorità fiscale non può collegare un indirizzo di wallet digitale a una persona fisica o giuridica in modo univoco e irrefutabile.
Questa mancanza di identificazione certa rende impossibile dimostrare che un determinato pagamento è stato effettuato da te. Per il Fisco, una transazione in criptovaluta è come un fantasma, e un fantasma non può certo presentare una dichiarazione dei redditi. La promessa di anonimato che rende le criptovalute così attraenti per molti utenti diventa così il loro più grande ostacolo in ambito fiscale. Se il tuo obiettivo è ottenere un qualsiasi tipo di beneficio fiscale, come le detrazioni per spese mediche o ristrutturazioni, il consiglio è uno solo e chiarissimo: lascia perdere le criptovalute.