“Ho solo mangiato tre cozze” | Ricoverato per direttissima al Gemelli: serve lavanda gastrica urgente

Cozze pericolose - pexel - piemontetopnews.it
Se non fai attenzione questi molluschi ti portano all’ospedale. Serio allarme da non sottovalutare
Le cozze sono tra gli alimenti più insidiosi che possano arrivare sulle nostre tavole. Nonostante le apparenze, dietro il loro guscio nero lucente si nascondono pericoli che possono mettere seriamente a rischio la salute.
Si tratta infatti di molluschi altamente delicati, che necessitano di una manipolazione estremamente accurata e di una catena del freddo rigorosa, pena la proliferazione di batteri e agenti patogeni che, una volta ingeriti, possono scatenare infezioni subdole e violente intossicazioni alimentari.
Il quadro, se si abbassa la guardia, può diventare rapidamente cupo. Le cozze, essendo filtratori naturali, assorbono tutto ciò che trovano nell’ambiente marino.
Se le acque in cui vengono pescate sono inquinate o contaminate, il pericolo si trasferisce direttamente nel piatto del consumatore.
Croce e delizia delle tavole italiane
Il rischio aumenta in modo esponenziale quando si sceglie di consumarle crude. È una pratica che, purtroppo, resta diffusa soprattutto nei periodi estivi, quando cresce il desiderio di piatti freschi e sapori di mare autentici. Ma è proprio in questi momenti che la minaccia si fa più subdola.
Virus come l’epatite A e batteri come la salmonella o il vibrione possono nascondersi nella polpa della cozza apparentemente più sana. L’infezione non sempre si manifesta immediatamente e i sintomi possono comparire anche diversi giorni dopo l’ingestione, rendendo difficile collegare il malessere al pasto che l’ha provocato.
Eppure, nonostante i rischi, le cozze continuano ad avere un posto d’onore sulle tavole italiane. Considerate una prelibatezza della cucina mediterranea, fanno parte della tradizione gastronomica di molte regioni e si prestano a numerose ricette. Vengono servite in impepate profumate, abbinate alla pasta in condimenti saporiti o usate come base per zuppe di mare ricche e aromatiche.
Cosa sta succedendo
A richiamare nuovamente l’attenzione sui pericoli legati al consumo di cozze crude è stato un recente caso di cronaca che ha visto diversi cittadini colpiti da epatite A. I casi sono riconducibili al consumo di mitili non cotti. In particolare, il Ministero della salute ha lanciato un’allerta ufficiale che invita a non mangiare cozze crude o poco cotte e a prestare grande attenzione alla provenienza del prodotto.
Le cozze responsabili del contagio erano contaminate dal virus dell’epatite A, che può essere trasmesso per via alimentare, proprio tramite molluschi provenienti da acque inquinate. Il consiglio delle autorità sanitarie è chiaro: le cozze vanno mangiate solo dopo una corretta cottura. L’ebollizione prolungata permette di uccidere virus e batteri potenzialmente presenti e garantisce una maggiore sicurezza alimentare. È fondamentale acquistare solo prodotti tracciabili, provenienti da allevamenti controllati e certificati.