“L’acqua è tossica”: scandalo nel mare più amato dagli italiani | Un tuffo qui e finisci in oncologia

Allarme blu, lo splendido mare italiano è sotto attacco - Piemontetopnews.it (Foto Pexels)
Nostalgia delle vacanze anni ’80? I nostalgici sono accontentati, ma al contrario: il pericolo emerge dalle onde.
L’estate non sta ancora finendo e un anno non se n’è ancora andato. I mesi più caldi dell’anno fanno rima con vacanze e allora ecco spuntare la citazione dell’immancabile tormentone.
I Righeira ringraziano e se ci fossero le royalties per ogni citazione a quest’ora Stefano Righi e Stefano Rota avrebbero conti in banca tali da far impallidire Taylor Swift.
Figurarsi se la stessa cosa valesse per i cori da stadio. Da quando “L’estate sta finendo” è diventata “Un giorno all’improvviso”, da anni colonna sonora delle partite del Napoli, poi esportata in mezza Europa, anche i Millennials sanno tutto del successo mondiale dei Righeira.
Bastarono tre canzoni per far ballare per lunghe estati milioni di italiani e di turisti sbarcati nel Belpaese, dal momento che i tormentoni dell’epoca non avevano la data di scadenza come quelli attuali, che funzionano un’estate e quella successiva hanno già bisogno di venire sostituiti.
Sono tornati gli anni ’80? Riecco il mare assassino: ci hanno rovinato anche la vacanze
Ma cosa resta oggi, per parafrasare un’altra super hit, di quegli anni ’80 in chi li ha vissuti? Restando sull’argomento ben poco, dal momento che neppure le vacanze sono più quelle di una volta. A partire dai prezzi, certo, ma soprattutto per quello che riguarda tutto il contorno legato all’intrattenimento e in generale ai profumi e ai sapori di quei tempi.
Le passeggiate in spiaggia, i negozi di souvenirs, le cartoline da mandare ad amici e parenti. Oggi è stato tutto rinnegato dalla società della tecnologia. Ragazzi e ragazze se ne stanno con il cellulare in mano e per poco non lo fanno pure i genitori. In verità un tratto in comune con allora c’è, anzi è tornato proprio in quest’estate. Peccato che si tratti di uno dei pochi brutti ricordi dell’epoca.
Altro che bagno rilassante: un tuffo può quasi costare la vita, ecco dove è vietato immergersi
Chi ha tempie bianche oppure già pelate ricorderà il fenomeno della mucillagine, il famoso accumulo di sostanze organiche, principalmente alghe, che a fine anni ’80 rischiò di avvelenare i mari italiani, in particolare quello romagnolo. Purtroppo la storia si è ripetuta poco meno di 40 anni dopo, perché sulle spiagge italiane è stata rinvenuta l’Ostreopsis ovata, una vera e propria alga tossica.
Il ritrovamento è stato effettuato in diversi punti della costa barese, in particolare tra Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola di Bari e Monopoli. La colpa è da individuare nell’aumento delle temperature marine e anche se le concentrazioni rilevate restano al momento sotto la soglia di pericolo si tratta di un allarme da non sottovalutare. L’Ostreopsis ovata è una microalga bentonica tropicale, di dimensioni microscopiche, che può produrre tossine che, se inalate, in presenza di mareggiate rischiano di determinare malesseri temporanei nei bagnanti o patologie permanenti da verificare. Arpa Puglia ha assicurato un monitoraggio a scadenza quindicinale fino a settembre, nel mentre non resta che affidarsi a qualche precauzione, come evitare lo stazionamento sulle rocce durante le mareggiate e il consumo di frutti di mare raccolti autonomamente nelle aree interessate.