Ultim’ora: è arrivato “Covid dei Cani” | Gli mangia il sistema nervoso e muore lentamente: una vera tortura

cane-con-mascherina-depositphotos-piemontetopnews.it

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L’Angiostrongylus cantonensis, spopolato sui social come “Covid dei cani” è una minaccia crescente, e la sua presenza in Europa è già documentata

Un allarme sta scuotendo il mondo veterinario e non solo: è arrivato il “Covid dei Cani” (secondo alcuni utenti social l’omologa malattia dei Covid per gli umani): una pataologia che, sebbene non sia un virus come il Covid-19, si sta rivelando una vera tortura per i nostri amici a quattro zampe.

Stiamo parlando dell’Angiostrongylus cantonensis, un verme parassita che attacca il sistema nervoso, portando a una morte lenta e dolorosa.

La sua peculiarità è che può colpire sia i cani che gli esseri umani, causando infiammazioni cerebrali anche molto gravi. Il pericolo per cani e umani sorge quando vengono ingerite lumache o chiocciole infette, anche accidentalmente.

Questo può accadere se i cani le mangiano direttamente, o se ingeriscono cibo o acqua contaminati dal muco di queste larve. Allo stesso modo, gli esseri umani possono infettarsi ingerendo inavvertitamente le piccole lumache o le tracce del loro muco.

Il “Verme polmonare del ratto”: cos’è e come si diffonde

L’Angiostrongylus cantonensis, noto anche come “verme polmonare del ratto”, è un nematode (un tipo di verme rotondo) che ha i ratti come ospiti definitivi. Le larve di questo parassita vengono espulse con le feci dei ratti e vengono poi ingerite da lumache e chiocciole, che diventano ospiti intermedi. Una volta ingerite, le larve di Angiostrongylus cantonensis migrano nell’organismo e, in ospiti accidentali come cani e umani, tendono a dirigersi verso il sistema nervoso centrale, in particolare al cervello e al midollo spinale.

Questa migrazione provoca un’intensa risposta infiammatoria, nota come meningoencefalite eosinofilica. Un recente studio condotto dall’Università di Sydney, pubblicato il 17 giugno 2025, ha analizzato i dati su un periodo di cinque anni e ha identificato 93 casi nei cani nella zona di studio, con un picco di 32 casi nel 2022.

malessere-del-cane-freepik-piemontetopnews.it
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I sintomi: una minaccia al sistema nervoso

Nei cani, i sintomi possono variare ma spesso includono dolore spinale o iperestesia (ipersensibilità al tatto); debolezza o paralisi degli arti posteriori, che può evolvere in paralisi ascendente; incoordinazione (atassia) e riluttanza a muoversi e incontinenza urinaria.

Negli esseri umani, l’infezione può manifestarsi con mal di testa intenso e persistente, rigidità del collo, febbre, nausea e vomito, parestesie (formicolio o intorpidimento). La diagnosi può essere difficile, poiché i sintomi possono mimare altre condizioni neurologiche. Spesso si basa sulla storia clinica, sui segni presentati e sull’analisi del liquido cerebrospinale (LCR), che può mostrare un aumento degli eosinofili.