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Dahu, la mitica creatura alpina dalle zampe asimmetriche

Durante le gelide notti invernali nei caldi ripari offerti dai rifugi alpini, sarà sicuramente successo di approfondire un racconto molto tipico sulle leggende delle vallate alpine. Da molti secoli si racconta la leggenda di uno storico animale, che vivrebbe tra i pendii e le creste più impervie delle Alpi. stiamo parlando appunto del Dahu ossia il camoscio con le zampe asimmetriche. L’animale si troverebbe presumibilmente nelle zone montuose che confinano con la Francia e secondo la tradizione gli avvistamenti di questo raro animale sarebbero avvenuti sui Pirenei e sulla catena dell’Himalaya. Nel 2010, tracce del Dahu si sarebbero manifestate nelle prealpi biellesi, in particolare in Valle Sessera, con avvistamenti che hanno risvegliato nuovamente l’interesse verso questo animale della popolazione locale.

Il nomignolo Dahu sarebbe portato dal richiamo amoroso del maschio nei confronti della femmina, un suono che assomiglierebbe molto a Daù Daù Daù! secondo la leggenda questa bestiola avrebbe le caratteristiche fisiche tipiche del quadrupede molto molto particolare uguale al camoscio incrociate con la volpe ed il tasso. stando alle dichiarazioni di alcuni alpinisti il Dahu avrebbe le zampe asimmetriche: ossia un lato più breve dell’altro e questo gli consentirebbe di essere rapidissimo tra gli aspri pendii e le salite più ripide impedendogli la caduta.

Peccato che questo equilibrio consentirebbe alla bestiola di camminare solo da un senso (orario o antiorario) a seconda della sua asimmetria. proprio per questi ovvi motivi la famiglia del Dahu si dividerebbe in due specie: i Dahu destrogiri con le zampe più corte sulla destra; e il Dahu levogiri che camminerebbero solamente verso sinistra.

Altra tipicità per l’animale sarebbe che il Dahu nonostante sia un mammifero per mettere al mondo i propri figli farebbe le uova. Molti avrebbero tentato di catturarlo però senza avere successo perché si dice che sia difficoltoso catturare quest’animale specialmente se si è da soli. Per farlo bisognerebbe appunto essere in due ci si apposta sulla montagna si aspetta il suo arrivo poi uno dei cacciatori dovrebbe stare alle spalle del Dahu e chiamarlo perché la bestiola è curiosissima e così facendo si girerebbe attorno all’uomo per guardarlo perdendo successivamente l’appoggio fornito dalle zampe più lunghe e senza il corretto equilibrio rotolerebbe in vallata.

Un ipotetico scheletro del mammifero oviparo

Qualche montanaro afferma che l’azione avrebbe sicuramente un maggior successo se compiuta alla presenza di una giovane e bella ragazza di montagna. Però molti montanari affermano di avere visto il Dahu in luoghi remoti che si camuffano nei boschi anche se oggi lo ritengono addirittura estinto. Le cause della sua molteplice estinzione sarebbero molteplici : la prima causa è quella del sovraffollamento dei turisti nei luoghi del Dahu che spaventato dalle voci sarebbero scappati perdendo l’equilibrio e cadendo; altra causa sarebbe il difficoltoso accoppiamento tra il Dahu maschio e il Dahu femmina perché incontrandosi viso a viso i due esemplari avrebbero tentato evoluzioni tipiche dei più celebri equilibristi e difficoltose.

Comunque vada la memoria di questo leggendario animale resta più vivo che mai nei ricordi umani di montagna e nei borghi delle nostre alpi possiamo ancora trovare posti che inneggiano all’animale come vie, ristoranti e libri folk.

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