Live strepitoso dei Modena City Ramblers all’Hiroshima: si replica il 28 dicembre
TORINO. Sono inarrestabili i Modena City Ramblers che, dall’uscita del loro ultimo disco “Mani come rami, ai piedi radici” (10 marzo 2017) hanno calcato oltre 130 palchi in tutta Italia. Dopo i festival, le arene e le piazze, la band emiliana torna a suonare nella dimensione accogliente dei club: per questo tour, infatti, lascia a casa le chitarre elettriche e gli amplificatori e si affida al sound da cui tutto è partito, quello dei primi dischi, figlio del folk irlandese e della cattiveria punk dei Pogues.“Riaccolti” da tanti numerosi locali in cui si sono esibiti in passato e per la prima volta sui palchi di nuovi club. Ieri sera sono saliti sul palco dell’Hiroshima Mon Amour per un live strepitoso davanti ad un pubblico molto partecipe, che ha fatto registrare il tutto esaurito.
Fin dal primo brano “Clan banlieu” (brano del 1996 dove si sentiva la voce di Mara 

Dell’album “Viva la vida muera la muerte” del 2004 vengono proposti “Ebano”, un 
Dall’album “Dopo il lungo inverno” del 2006 (primo album dopo la separazione dal cantante solista Stefano “Cisco” Bellotti e l’inserimento nella band di Davide “Dudu” Morandi attuale cantante del gruppo) sono tratte “Oltre la guerra e la paura” dai toni arabeggianti e dal testo denso di significati e “Mia dolce rivoluzionaria” in pieno stile combat-folk. “Libera terra” fa parte dell’album “Onda libera” del 2009, forse il lavoro meno riuscito del gruppo. Si passa poi a “Sul tetto del mondo” del 2011 dove con il brano “Il posto dell’airone” i MCR rendono omaggio alla storica sala di registrazione dell’Esagono di Rubiera (RE) che ha chiuso i battenti in quegli anni. Il pezzo conclusivo del concerto “Specchio dei miei sogni”è un’incursione sul terreno sempre insidioso della storia d’amore. Circa due ore di salti, balli e canti per un pubblico molto partecipe. Visto il grande successo, i Modena City Ramblers replicheranno venerdì 28 dicembre.
