ENOGASTRONOMIAΩ Primo Piano

Il “bodino” di Casa Savoia, ancora più antico del bonèt

Il Bonèt piemontese è il fiore all’occhiello dei dessert della nostra regione, conosciutissimo da tutti i piemontesi e non, uno dei dolci più richiesti dai turisti di passaggio in Piemonte. Molto differente è invece la ricetta con cui si ottiene un dolce altrettanto goloso, l’antico “bodino di Casa Savoia”, un dessert ancora più “antico” del Bonét, che come ci dice il suo nome ha origini reali!

Di budino, come preparato dolce, si parla già ai tempi dell’antica Roma: Apicio, cuoco romano vissuto a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., già preparava tra i suoi piatti alcune “creme” fatte con uova, miele, latte e farina, come si può leggere nella sua opera De re coquinaria (l’arte culinaria).

Andando a spasso nel tempo però, una storia in particolare attira particolarmente l’attenzione rispetto a tutti le altre che riguardano il variegato mondo dei budini ed è proprio la storia di questo antico bodino. A quei tempi, nelle cucine della Real Casa lavorava il cuoco Teofilo Barla, astigiano di nascita e dalle umili origini, come è testimone libro scritto proprio da lui: “Nella città d’Asti in Piemonte, il dì 29 di marzo dell’anno 1796, io naccui da plebei, poveri e onesti parenti nel popolare e popoloso quartiere di San Rocco.

Teofilo Barla è Maestro Pasticcere presso i Savoia, ma per uno sfortunato avvenimento viene declassato a sguattero e dopo ancora licenziato in tronco dalle cucine reali e degradato ulteriormente alla mansione di stalliere. La triste colpa di Barla consiste nell’aver sbagliato a cucinare una polenta concia, che presenta con un po’ troppa impulsività presso un gruppo di cavallerizzi affamati. Barla tenta in tutti i modi di recuperare la stima e la fiducia del re Vittorio Emanuele II, ma purtroppo nessun tentativo smuove l’indulgenza del re. Scrive perfino un libro, dedicandolo proprio a sua altezza in persona. Proprio qui è custodita la ricetta segreta dell’antico bodino di Casa Savoia, che abbiamo leggermente adeguato in modo che si conformi al gusto della nostra epoca:

Ingredienti (in uno stampo da un litro)

800 ml latte intero (Barla consiglia quello di capra)
180 g cioccolato fondente
160 g zucchero
80 g farina
150 g burro
(Barla non include il burro, ma le uova “freschissime di gallina”)

Preparazione

  1. Tritare grossolanamente il cioccolato fondente
  2. Versare il latte in un tegamino e farlo scaldare
  3. Mettere in un’altra casseruola il burro tagliato a pezzi, far sciogliere a fuoco lento e unire lo zucchero
  4. Aggiungere il cioccolato tritato e mescolare con una frusta
  5. Una volta sciolto il cioccolato, unire la farina setacciata un po’ alla volta, mescolando sempre
  6. Versare il latte bollente nel composto al cioccolato e far cuocere a fuoco lento
  7. Mescolare fino a quando il composto non si sarà addensato
  8. Lasciare sobbollire per 5 minuti
  9. Versare il budino in uno stampo unico, lasciar intiepidire e metter il budino in frigorifero.
  10. Lasciar riposare per 4 ore e poi servire

Chiara Parella

Classe ’87, torinese di nascita, ma astigiana di adozione, dopo una formazione classica, si è laureata in scienze e tecnologie agroalimentari presso l’Università degli Studi di Torino. Si occupa di marketing e comunicazione e scrive per alcuni blog di settore. Amante da sempre della letteratura latina e della cultura in generale, è autrice del libro “La figlia sfuggente”, il suo esordio letterario (Letteratura Alternativa Edizioni, 2020).

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio