Siccità nelle Alpi: la pioggia non basta, Coldiretti chiede la discesa anticipata dei margari
Richiesta urgente della Coldiretti in Piemonte - Wikicommons - Piemontetopnews.it
Questa lunga e bollente estate sta creando parecchi problemi anche sulle zone alpine. C’è una richiesta urgente della Coldiretti, è allarme
Nonostante le piogge cadute in abbondanza negli ultimi giorni la situazione per i pascoli alpini in Piemonte rimane drammatica. Tre mesi di caldo intenso e siccità hanno “bruciato” la vegetazione, lasciando gli allevatori di fronte a una crisi senza precedenti.
È la denuncia che arriva da Coldiretti Torino che si fa portavoce del grido d’allarme dei margari piemontesi. La situazione è talmente grave che l’associazione ha chiesto formalmente alla Regione di autorizzare la discesa anticipata degli animali dagli alpeggi.
È questo un segnale a dir poco inquietante, la spia di uno stato di emergenza totale che non può più essere ignorato. A conferma di questo sono le desolanti immagini che arrivano dalle valli alpine.
I prati sono secchi, l’erba è scarsa e i fiumi quasi in secca. La poca pioggia caduta non è stata sufficiente a rinvigorire i pascoli, che non riescono a produrre il foraggio necessario per alimentare le mandrie.
Le Alpi bruciano, la Coldiretti lancia l’allarme
“È una stagione che in alcune vallate è decisamente da dimenticare”, commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici. La mancanza di acqua e la scarsità di erba non solo mettono a rischio il benessere degli animali, ma compromettono anche la produzione di latte e di conseguenza di formaggi tipici come il toma e il burro d’alpeggio.
La richiesta di discesa anticipata dei margari non è una semplice procedura burocratica, ma una misura di emergenza per salvare gli animali e le aziende agricole. Se gli animali non hanno più pascoli dove nutrirsi devono essere riportati a valle e alimentati con foraggio acquistato, un costo notevole che si somma alle perdite economiche dovute alla riduzione della produzione.
Le conseguenze per il territorio e l’economia locale
La crisi non colpisce solo gli allevatori ma l’intero ecosistema alpino. I pascoli infatti sono fondamentali per la prevenzione degli incendi e per il mantenimento della biodiversità. Senza il pascolo la vegetazione non controllata può diventare un combustibile ideale per gli incendi, un rischio che, in una stagione così secca, è ancora più elevato.
Coldiretti Torino, oltre a chiedere l’autorizzazione per la discesa anticipata, sta lavorando con le istituzioni per trovare soluzioni a lungo termine. L’obiettivo è quello di mettere in campo misure di sostegno per gli allevatori e di investire in sistemi di irrigazione e gestione delle risorse idriche più efficienti, in modo da essere pronti a fronteggiare in futuro eventi climatici estremi.