“Prendo solo 2 giorni a Ferragosto” “NEGATI” | Addio alle ferie estive inoltrate: non le puoi prendere per legge

I lavoratori e l'eterna lotta per il riconoscimento dei propri diritti - Piemontetopnews.it

I lavoratori e l'eterna lotta per il riconoscimento dei propri diritti - Piemontetopnews.it (Foto X)

I giorni di ferie per i lavoratori italiani stanno ormai diventando dei Gronchi Rosa: il Tribunale fa chiarezza.

Qual è il periodo dell’anno più sofferto per un lavoratore? D’istinto verrebbe da rispondere le prime settimane di settembre, che per molti coincidono con il rientro dalle agognate e meritate, ma mai troppo lunghe, ferie estive.

Ovviamente ciò vale anche per chi invece sceglie di staccare a fine giugno o a luglio, o ancora a settembre. Costoro dovranno solo spostare un po’ all’indietro, o in avanti, rispetto alla maggioranza dei propri colleghi la missione di superare la mini-sindrome da ritorno.

Tutto comprensibile e risolvibile. Solitamente entro pochi giorni l’umore rientra nella norma, complice magari anche l’arrivo dell’autunno che aiuta a cancellare i ricordi di un’estate più o meno divertente, ma comunque di relax.

Eppure c’è anche un’altra fase dell’anno critica per chi deve timbrare il cartellino ogni giorno o comunque non ha la fortuna di essere un libero professionista, categoria che non deve faticare troppo per ritagliarsi qualche giorno in cui dimenticare la routine.

Altro che tre mesi di vacanze: arriva la doccia fredda per la categoria di lavoratori più invidiata

Ci riferiamo a quell’intervallo solitamente compreso tra marzo e maggio nel quale bisogna programmare le vacanze, cercando di accordarsi con i colleghi, tra settimane spezzate e sacrifici più o meno imprevisti da fare. Una vera impresa, dalla quale è esonerata una categoria specifica di lavoratori dipendenti.

Stiamo parlando dei docenti. Se insegnare è una vocazione sono in tanti ad invidiare chi quella dote l’ha messa in pratica. Più che per gli stipendi, non certo da sogno, proprio per il fatto di poter fruire della maxi-vacanza. Ma è davvero così? E soprattutto, è così per tutti i docenti.

Docenti precari in protesta - Piemontetopnews.it
Docenti precari in protesta – Piemontetopnews.it (Foto X)

Ferie a giugno per i docenti? Arriva la sentenza del Tribunale

Sul tema si sono pronunciati addirittura due Tribunali. Quello di Verbania ha ribadito la sentenza pronunciata da quello di Modena, che ha accolto il ricorso presentato dai legali Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) in difesa di un insegnante precario che tra il 2020 e il 2022 aveva “accumulato un residuo di ferie non godute” senza vedersele riconoscere dalla scuola. Il Giudice del lavoro ha esaminato il caso e condannato “il Ministero dell’Istruzione al pagamento in favore di parte ricorrente dell’indennità per ferie maturate e non godute per complessivi € 1.207,04, oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo”.

Il concetto alla base della sentenza è che, pur concludendosi le lezioni non oltre i primi dieci giorni del mese di giugno, l’attività didattica per il resto del mese non è interrotta, perché se così fosse non sussisterebbe motivo dell’esistenza di contratti di lavoro a tempo determinato su posti di organico fino al 30 giugno di ciascun anno scolastico. E lo stesso vale per i giorni di settembre antecedenti all’inizio delle lezioni, da spendere tra esami per il recupero dei debiti e la programmazione dell’attività didattica per l’anno scolastico alle porte. “I lavoratori della scuola precari hanno piena facoltà di chiedere di vedersi pagare le ferie non fruite e mai sollecitate dai loro dirigenti scolastici” ha chiosato Marcello Pacifico, presidente dell’Anief.