Piemonte, “Diamo 3,6 milioni a tutti coloro che lavorano in questo settore”: non dovete fare nulla se non sedervi e attendere il bonifico

L'incantevole panorama delle colline piemontesi - Piemontetopnews.it (Foto Canva)
Un’intera regione è in ginocchio: sottovalutato per troppo tempo il problema è esploso in tutta la sua gravità, ma arrivano le soluzioni.
La stagione estiva si è ormai aperta e gli operatori del settore turismo possono iniziare a… disincrociare le dita in coincidenza con l’arrivo dei primi dati relativi ai milioni di visitatori che hanno scelto l’Italia per trascorrere i propri giorni di relax.
Vero che c’è stata anche la coda delle vacanze invernali, ma è la stagione estiva a fare la differenza e a indicare se un’annata potrà andare in archivio con il segno “+” o all’insegna di una decrescita di numero di turisti.
Agli albergatori del Piemonte non resta che sperare che la recente classifica delle 10 location del cuore dei turisti stranieri venga disattesa, dal momento che, incredibile ma vero, al suo interno non si trova nessuna località della regione più a ovest della Penisola.
L’incanto delle sue montagne e la consapevolezza di molti turisti fedeli del fatto che in Piemonte si possano trascorrere le migliori settimane bianche dell’anno permettono di mettere fieno in cascina durante l’inverno, ma è chiaro che questo non basti.
Settore in crisi nera: la Regione scende in campo, arriva il maxi-stanziamento
La tendenza è da invertire al più presto per la salvaguardia del Pil dell’intera regione, già costretta a fare i conti con un dato in costante aumento e sempre più preoccupante anche a livello nazionale.
I danni apportati all’economia da parte della fauna selvatica rappresentano infatti una minaccia sempre più incombente non solo per le aziende agricole, i cui dati fatti registrare nel 2024 hanno imposto una ferma presa di posizione da parte della Regione Piemonte, intervenuta attraverso un importante stanziamento.
Pioggia di milioni in arrivo senza muovere un dito: lavorare in questo comparto conviene
Come riportato dall’Ansa le aziende agricole potranno poggiarsi su fondi pari a 3.604.844,99. La somma, come spiegato attraverso una nota, va a coprire sotto forma di risarcimento l’83% dei danni periziati, quantificati in 4.639.293,72 euro complessivi. “È una percentuale che pone il Piemonte al primo posto fra le Regioni italiane per quota di ristoro concretamente riconosciuta ai nostri agricoltori” hanno sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore Paolo Bongioanni.
Nel 2024 le richieste di risarcimento per danni alle colture sono state 4.379 per un importo complessivo di 4 milioni e 639.293,72 euro. A causarli sono stati per circa il 70% i cinghiali, il 12% gli ungulati ruminanti e il 9% i corvidi. Le tipologie di danni più frequenti sono stati la distruzione delle zolle (oltre 14.000 ettari) e del prodotto a termine (4.500 ettari). La perdita totale di prodotto quantificata per l’intera Regione è di 177.000 quintali.