Site icon PiemonteTopNews

Nati il 25 ottobre: l’attore e doppiatore astigiano Luigi Pavese

Luigi Pavese e Gino Cervi ne I miserrabili

Attore dotato di grande versatilità, è stato tra i maggiori caratteristi del cinema italiano. Durante la sua carriera, durata oltre quarant’anni, è apparso in più di 170 pellicole

Luigi Pavese  nasce ad Asti il 25 ottobre 1897. Fratello maggiore di Nino Pavese, esordisce al cinema giovanissimo, interpretando, nel 1916, due film muti: La peccatrice e La vampa diretti rispettivamente da Roberto Roberti e da Achille Consalvi. Richiamato sotto le armi, da cui viene congedato solo nel 1920, è costretto ad abbandonare le scene per cinque anni. Nel 1921 debutta a teatro, facendo parte di diverse compagnie e continuando quest’attività anche nei giorni più drammatici della Seconda guerra mondiale, come quello dell’attacco di via Rasella (23 marzo 1944), nel quale, mentre recita al Teatro Quattro Fontane di Roma nello spettacolo Sai che ti dico?, avverte il pubblico di quello che sta succedendo e lo esorta a mantenere la calma, facendo uscire gli spettatori da una porticina secondaria.

Negli anni del Secondo dopoguerra è attivo soprattutto al cinema, interpretando, grazie al suo innato talento brillante e al piglio autorevole, divertenti figure di militari, funzionari, avvocati, notai, medici, commendatori, ragionieri e mariti traditi in commedie brillanti soprattutto al fianco di Totò – di cui è l’abile spalla in pellicole come Totò cerca moglie (1950), Totò a colori (1952), Totò a Parigi (1958), Totòtruffa 62 (1961) – Aldo Fabrizi, Renato Rascel, Walter Chiari e Alberto Sordi.

Dotato di un caratteristico timbro vocale,profondo e incisivo, è anche un apprezzato e prolifico doppiatore, prestando la voce, tra gli altri, ad Anthony Quinn e Gary Cooper, oltre a personaggi del cinema d’animazione Disney, come il Clown in Dumbo – L’elefante volante (1941), Boris in Lilli e il vagabondo (doppiaggio del 1955), il cane Terranova ne La carica dei 101 (1961). Lavora, inoltre, in alcuni sceneggiati televisivi Rai degli Anni Cinquanta e Sessanta, tra cui si possono citare: Cime tempestose (1956), La cittadella (1964) e Il conte di Montecristo.

Il 1º giugno 1968 rimane ferito in un incidente stradale a Roma, sull’Autostrada del Sole, alla guida della sua vettura. Viene ricoverato al Policlinico con prognosi riservata, per essere successivamente dimesso. Muore l’anno seguente, la mattina del 13 dicembre 1969, per un improvviso infarto all’età di 72 anni, nella casa in cui vive insieme al fratello, Nino Pavese. Riposa al cimitero del Verano.

Exit mobile version