Mole Antonelliana, “Fa sch*fo”: dietro lo splendore il disastro | Costretti ore ed ore a farlo per visitarla

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Mole Antonelliana, la bellezza non basta: turista furioso la demolisce con un lapidario “Organizzazione da schifo” dopo ore di attesa al gelo

La maestosità della Mole Antonelliana che si staglia nel cielo di Torino è un’immagine che incanta, proprio come le sale del Museo Nazionale del Cinema che custodisce al suo interno.

Un’esperienza da dimenticare per qualche visitatore deluso, desideroso di immergersi in questa meraviglia architettonica, ma che ha visto la sua esperienza diventare frustrazione, tanto da liquidare l’organizzazione con un lapidario: “Fa schifo”.

Arrivato tra i primi in fila alle 10:30 del mattino, l’entusiasmo iniziale si è scontrato con una realtà ben diversa dalle aspettative.

Nonostante la posizione privilegiata nella coda, l’attesa per accedere è divenuta un vero e proprio calvario: quasi tre ore trascorse in piedi, sotto un freddo pungente di soli 4 gradi.

Il mito del Nord efficiente

“Capisco la priorità di chi ha prenotato online,” ha commentato amareggiato il visitatore, “ma il prezzo del biglietto è lo stesso, ed è vergognoso tenere la gente così, senza un minimo riguardo.” Il paragone con un’altra istituzione culturale di fama mondiale come la Galleria degli Uffizi a Firenze è impietoso: “Neanche agli Uffizi si aspetta così tanto in fila.” Il racconto si fa ancora più critico quando il visitatore punta il dito contro l’inefficienza organizzativa.

“Si dice sempre che il nord è super organizzato, efficiente e bla bla bla, ma rimane appunto un bla bla bla.” Un episodio in particolare ha acuito la sua indignazione: “È stato anche permesso a dei ragazzi di saltare la fila perché chi di dovere era distratto a fare altro, poca presenza ed evidentemente poca efficienza, quindi questo è il nord? Perdete ogni valore.”

Mole Antonelliana
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Un’esperienza da dimenticare

Le tre parole pronunciate con amarezza, “Fa sch*fo”, non sono dunque un giudizio sulla bellezza intrinseca della Mole e del suo museo, che anzi hanno suscitato ammirazione. Il grido d’allarme mette in luce una problematica seria: l’organizzazione, l’accoglienza e la gestione dei flussi turistici in un luogo simbolo come la Mole Antonelliana sembrano aver fallito, lasciando un segno indelebile e negativo nell’esperienza di questo visitatore.

Dietro la facciata imponente del monumento riconosciuto da tutti come la “cartolina di Torino” si celano tutte le criticità dell’accoglienza. Un giudizio severo, espresso con rabbia e delusione, che non può e non deve passare inosservato. Come ha osato dirlo? La risposta è chiara: l’ha osato perché la sua esperienza è stata, a suo dire, un vero e proprio “disastro”.