Il 90% dei piemontesi ha un loro prodotto in casa: “HA CHIUSO PER SEMPRE” | Dipendenti finiscono alla Caritas

La fabbrica chiude, torna l'allarme disoccupazione - Piemontetopnews.it

La fabbrica chiude, torna l'allarme disoccupazione - Piemontetopnews.it (Foto X)

Tra marchi storici diventati stranieri e aziende che chiudono torna l’allarme disoccupazione: addio ad un pezzo di storia.

Prevedere oggi quali saranno le conseguenze dell’irruzione, perché di questo si può parlare, dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite è quasi impossibile. Come ogni fenomeno che ha vissuto un boom, infatti, occorre tempo per capirne gli effetti.

Quelli più immediati sono abbastanza contenuti, dal momento che nei nostri smartphone possiamo tranquillamente decidere di ignorare questo “aiuto” che ci viene proposto ovunque, comprese le chat di WhatsApp.

Per una prima stima sull’impatto concreto che l’AI avrà nella nostra quotidianità sarà necessario attendere diversi mesi, se non anni. Quando si sarà compreso se il rischio più concreto sarà restato tale.

Già, perché l’intelligenza artificiale altro non è che la sostituzione dell’uomo con le macchine, dal momento che a realtà astratte è stata data la capacità di parlare, fare ragionamenti logici e rispondere alle domande. I compiti di un dipendente.

Crisi dilagante e rischio intelligenza artificiale: scatta l’SOS per i posti di lavoro

A tremare può quindi essere a buon ragione chi oggi ha un lavoro che potrebbe venire svolto proprio da chi umano non è. L’incubo che migliaia di posti di lavoro siano messi in pericolo è concreto e sarebbe un’aggiunta alle migliaia che in Italia già saltano per motivi naturali.

Incrociando le dita, quindi, nella speranza che un eccesso di tecnologia non porti conseguenze nefaste al Pil italiano non resta allora che registrare l’ennesima brutta notizia che arriva da una ditta storica, che dal 1° agosto farà cessare la progettazione di un polo produttivo cruciale in Italia.

Chiude lo storico stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno - Piemontetopnews.it
Chiude lo storico stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno – Piemontetopnews.it (Foto X)

La fabbrica chiude: l’Italia saluta un pezzo di storia,  milioni di lavoratori restano a casa

Stiamo parlando del gruppo conosciuto come Ignis, Philips e poi Whirlpool, passato nel 2024 in mani straniere, quelle del colosso turco Beko. Ebbene, quest’ultimo ha deciso di spegnere la storica fabbrica di Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese, ovvero laddove il marchio Ignis nacque nel lontano 1943, per diventare ben presto un simbolo del made in Italy nel mondo.

Secondo la visione di Beko la progettazione a Cassinetta era diventata un esubero e quindi un costo. Così se i dipendenti di oggi non possono che guardare al futuro con preoccupazione, per quelli di ieri non sarà possibile scacciare la malinconia vedendo la fine di un percorso di 60 anni di gloria industriale. Come fatto da Salvatore De Caprio, per lunghi anni dipendente Whirlpool, la multinazionale statunitense che a fine anni ’80 rilevò la divisione europea dell’azienda, autore di un post su Facebook che ha raccolto tanti commenti: “Si spegne la progettazione frigoriferi. Ma non si spegne la dignità di chi l’ha costruita, difesa, fatta crescere – ha scritto De Caprio – E non si cancella il contributo di un reparto che ha reso grande il nome dell’Italia industriale nel mondo”. Il progresso, però, non si può porre un freno: “Il tempo ha cambiato le priorità – la conclusione – Le delocalizzazioni, la globalizzazione, i bilanci, le fusioni. E infine la tragedia umana del 2025: colleghi e amici che resteranno senza lavoro”.