Oltre alle 500 e più parole, il glossario propone anche numerose locuzioni proprie del linguaggio giovanile (da “sei fuori come un balcone” a “ma che ne sanno quelli del 2000”) e numerosi acronimi usati dai ragazzi “da Omw (sto arrivando: “Omw, aspetta 3 secondi”) a W8 (aspettare: “W8, vado al bagno”).
Secondo Michele Cortellazzo, ordinario all’università di Padova ed esperto in materia di linguaggio giovanile, che ha anche esaminato il dossier e recentemente ha incontrato a Roma gli studenti che lo hanno realizzato, esiste una relazione tra le più moderne forme di comunicazione e il linguaggio giovanile. «Concisione nell’esprimersi, velocità che implica trascuratezza di pronuncia e scrittura, colloquialità – ha detto – sono le caratteristiche della “comunicazione digitata”, quella delle chat, degli sms e dei messaggi sui social network. Ma sono anche caratteristiche del linguaggio giovanile, soprattutto quelle che si incentrano sulla brevità».