Allerta Piemonte, “Il Gambero killer ha invaso la regione”: è ovunque, se lo vedete dovete correre più veloce che potete

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Hai mai avvistato il gambero rosso della Louisiana? Da qualche anno è presente anche nei nostri ambienti acquatici e ne sta minando gli equilibri
Il gambero rosso della Louisiana (Procambarusclarkii), un crostaceo alloctono originario degli Stati Uniti meridionali, è ormai una presenza diffusa nelle acque del Piemonte e sta causando seri problemi agli ecosistemi locali.
La sua presenza è stata segnalata in Piemonte fin dal 1989 e da allora si è diffuso in modo capillare. Non si tratta di un “killer” nel senso letterale del termine, ma la sua voracità e capacità di adattamento lo rendono estremamente dannoso per la biodiversità e l’economia della regione.
Il gambero rosso della Louisiana è un esempio lampante di come l’introduzione di specie aliene possa alterare profondamente gli equilibri naturali.
Introdotto in Italia per scopi commerciali e di allevamento, questo gambero è riuscito a scappare dai recinti, riproducendosi rapidamente e colonizzando fiumi, laghi, canali e risaie.
Un invasore che non lascia scampo
Questo crostaceo è estremamente versatile e resistente. Si nutre di quasi tutto, comprese piante acquatiche, larve, uova di pesci e anfibi, insetti e persino i nostri gamberi autoctoni, minacciandone l’esistenza. È molto prolifico, con le femmine che possono deporre centinaia di uova per nidiata, e si riproduce più volte all’anno. Inoltra sopravvive anche in acque inquinate e in ambienti con scarsità di ossigeno, ed è capace di scavare tane profonde nel fango per superare i periodi di siccità.
Data la gravità della situazione, è fondamentale non sottovalutare la presenza del gambero rosso della Louisiana. Se lo si avvista, anche al di fuori dell’acqua (è capace di muoversi sulla terraferma), è importante non raccoglierlo per scopi alimentari o di allevamento e, soprattutto, non introdurlo in nuovi ambienti.
I danni causati dall’invasore
Gli impatti del gambero rosso della Louisiana sono molteplici e gravi. Competendo con le specie autoctone per il cibo e l’habitat, e predandole direttamente, mette a rischio la sopravvivenza dei gamberi di fiume indigeni e di altre specie acquatiche. Nelle risaie, il gambero rosso si ciba dei germogli e delle plantule, causando ingenti danni alle coltivazioni. La sua attività di scavo causa l’alterazione degli ecosistemi destabilizzando gli argini di canali e corsi d’acqua.
Inoltre, intorbida l’acqua, riducendo la luce solare e danneggiando la flora acquatica. Il gambero rosso della Luisiana è portatore sano della “peste del gambero” (afanomicosi), una malattia letale per i gamberi di fiume autoctoni. Può anche accumulare metalli pesanti e tossine algali, rendendone sconsigliato il consumo per l’uomo.