Restituita a Torino una collezione archeologica abusiva: 254 reperti tornano allo Stato

Importante ritrovamento archeologico

Importante ritrovamento archeologico - Wikicommons - Piemontetopnews.it

Un’iniziativa da parte dei Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale ha portato al ritrovamento di centinaia di reperti archeologici

Un importante recupero per la storia e il patrimonio culturale italiano si è concluso a Torino dove il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) ha restituito allo Stato 254 reperti archeologici di inestimabile valore.

La cerimonia si è svolta nella suggestiva cornice di Palazzo Chiablese, sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana, segnando il lieto fine di una vicenda giudiziaria iniziata oltre trent’anni fa.

I reperti risalenti a diverse epoche storiche erano stati sequestrati nel 1991 in quanto facenti parte di una collezione privata di origine illecita, smantellata grazie all’attività investigativa del Nucleo TPC di Torino.

La collezione recuperata rappresenta un vero e proprio viaggio attraverso la storia della penisola italiana. I 254 oggetti spaziano attraverso un ampio arco cronologico e geografico, testimoniando la ricchezza delle civiltà preromane e romane.

Un mosaico di civiltà antiche

Tra i pezzi restituiti figurano manufatti di origine apula, vale a dire reperti provenienti dall’antica Puglia spesso noti per la ceramica dipinta e i corredi funerari: poi oggetti di origine etrusca e umbra che offrono uno spaccato delle culture dell’Italia centrale prima dell’espansione romana.

Infine sono stati trovati pezzi di origine messapica, come testimonianze della civiltà che fiorì nella regione del Salento e di origine romana, manufatti che coprono l’epoca di maggiore espansione e influenza di Roma. Questa diversità rende la collezione particolarmente preziosa per gli studi archeologici, offrendo agli studiosi una panoramica più completa delle interazioni culturali e dei commerci nelle epoche antiche.

Reperti ritrovati e restituiti allo Stato
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La lunga strada del recupero

Il sequestro del 1991 è stato solo l’inizio di un lungo e complesso iter legale. In Italia i reperti archeologici rinvenuti nel sottosuolo appartengono per legge al patrimonio indisponibile dello Stato. La detenzione di oggetti frutto di scavi clandestini o di ricettazione costituisce un reato. La restituzione formale di questi 254 beni è il risultato di un lavoro instancabile condotto dal Comando Carabinieri TPC, in sinergia con la magistratura e la Soprintendenza. La procedura si è conclusa con la confisca definitiva a favore dello Stato.

La cerimonia tenutasi a Torino non è soltanto un atto burocratico ma una celebrazione dell’impegno delle forze dell’ordine nella lotta al traffico illecito di beni culturali. Il recupero di questi reperti, sottratti per decenni alla pubblica fruizione e alla ricerca scientifica, permette ora che vengano catalogati, studiati e, si spera, esposti per essere ammirati da tutti.