Ultim’ora: Torino sparisce dalla cartina italiana | Cancellata come la Corsica: comunicato ufficiale

Ultim'ora, Torino addio - Piemontetopnews.it (Foto Google Maps)
Affronto senza precedenti per l’antica capitale del Regno d’Italia: cittadini sotto shock, è accaduto tutto senza preavviso.
“La Corsica è un piccolo continente, l’Europa è una grande isola”. L’aforisma, uno dei più azzeccati per descrivere una delle isole più grandi del Mediterraneo, appartiene a Jacques Dutronc, celebre cantante francese ingiustamente sottovalutato fuori dai propri confini.
Uno degli artisti più completi di Francia, cantante e compositore con un’anima rock, nonché attore, apprezzatissimo da Steven Spielberg. La frase sulla Corsica è significativa della profondità del pensiero di Dutronc e della sua capacità, da vero musicista, di sintetizzarlo attraverso frasi ad effetto.
Già, perché quel “piccolo continente” ha fatto discutere per centinaia di anni chi… stava sull’Isola chiamata Europa e in particolare italiani e francesi. Le vicende storico-belliche sono note. La Corsica è stata cancellata a tutti gli effetti dalla cartina geografica italiana dal 1768, quando la Repubblica di Genova la cedette alla Francia al termine di una lunghissima guerra d’indipendenza.
Ma tale cessione ci fu per davvero? Genova cedette in realtà solo i porti, poi i francesi si presero tutto. La celeberrima frase del patriota corso più famoso, Pasquale Paoli (“Non siamo italiani”) alimenta il mistero su quello che fu a tutti gli effetti un colpo di spugna.
Un colpo di spugna in stile Corsica: Torino finisce fuori dalla mappa
E, si sa, quando succedono eventi di questo tipo, di fatto a tavolino, lo sconcerto la fa da padrone tra gli abitanti e le ferite rischiano di non rimarginarsi più. Ebbene, oltre 250 anni più tardi anche i piemontesi, ed in particolare i torinesi, rischiano di vivere una situazione con molte analogie.
Un altro colpo di spugna, ancora più inatteso, ha infatti spazzato via una delle città più importanti d’Italia e più conosciute e stimate all’estero da una graduatoria che può avere ricadute molto significative su vari aspetti, a partire da quello turistico, a propria volta fondamentale per il benessere economico.
La classifica parla chiaro: Torino adieu, le cause di un crollo inarrestabile
Torino è infatti scomparsa dalla classifica delle 50 città italiane in cui si vive meglio. La graduatoria sulla qualità della vita, stilata come ogni anno dal Sole 24 Ore attraverso 90 indicatori da fonti certificate, ha visto precipitare la città della Mole a fine 2024 al 58° posto, addirittura 22 posizioni in meno rispetto all’anno precedente. Nessuna metropoli ha subito un crollo di queste proporzioni.
Ma cosa ha determinato questo tracollo? Nel dettaglio Torino è addirittura ultima in Italia per l’inquinamento da Pm10. Una vera zavorra che ha influito sulla classifica insieme ad altri indicatori quali il basso uso di rinnovabili per l’energia e più in generale l’ecosistema urbano. L’unica grande città nella top 15 è Milano, al 12° posto, mentre al comando per la prima volta c’è Bergamo. Non sorridono neppure le altre città della Regione: la migliore è Novara 32esima, seguita da Cuneo 37esima e Asti, al 49° posto.