Negli anni Sessanta Michals attiva un nuovo approccio alla fotografia che non pretende di documentare il fatto compiuto, il “momento decisivo”, o di affrontare gli aspetti metafisici della vita. La mostra è realizzata secondo un percorso espositivo suddiviso in sezioni che mostrano le diverse modalità espressive gradualmente inventate da Michals, ma anche le diverse serie realizzate su argomenti specifici nel tempo.
In continua esplorazione creativa, il grande fotografo americano ha cercato per tutta la sua lunga carriera un nuovo metodo di espressione, creando visioni oniriche e fantastiche. Ha prodotto incredibili sequenze di fotografie in bianco e nero,con doppie esposizioni, distorsioni, sovrapposizioni, interventi pittorici sui negativi, portando alla luce ciò che non può essere visto a occhio nudo. Interpretazione del reale dunque, ma portato alle estreme conseguenze: riflessioni metafisiche sul passaggio dalla vita alla morte, rappresentazione dei miti classici, narrazione delle ossessioni dell’umanità, racconto di pulsioni e falsità. Tutto condito da ironia e gioco in modo sottile e tagliente.
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