Chi si vede spesso in questa stagione è la zanzara tigre, che, in realtà, ha iniziato prima il suo ciclo vitale, partendo già da aprile. Ciò è alquanto singolare, poiché di solito si tratta di una specie tardiva, che si protrae sino a ottobre inoltrato. Inoltre, questo tipo di insetto è vettore di eventuali virus e malattie. Quest’anno, da tenere sotto osservazione, è soprattutto la “Aedes aegypti”, già comparsa in Portogallo e Spagna, potenziale portatrice di febbre gialla e dengue, una febbre elevata, che comporta anche mal di testa e dolori muscolari. Dal momento che questa zanzara si sta avvicinando in Italia, l’augurio è che non sconfini, ma ciò è imprevedibile.
Pertanto, i consigli da seguire sono indispensabili: «Abbiamo notato un netto incremento di piccoli orti cittadini – afferma il tecnico Ipla – , con bidoni dell’acqua piovana d’ordinanza, scoperti e luogo ideale per la riproduzione delle zanzare, in particolar modo della zanzara tigre, vettore di malattie. È sempre d’attualità una raccomandazione semplice ma importante: avere cura di coprire il bidone con una rete di zanzariera, in modo tale da evitare il ciclo riproduttivo dell’insetto. Allo stesso modo, attenzione anche sui balconi e sulle terrazze, a non lasciare residui d’acqua nei portavasi». I trattamenti, nei centri abitati, proseguono, quindi, in base alle necessità, ma, avvertenze a parte, il problema riguarda l’assalto, difficile da contenere.
Informazioni, monitoraggio, contributi e azioni di contrasto alla diffusione delle zanzare erano già state valutate all’interno del progetto regionale di lotta alle zanzare del 2017 in collaborazione con l’Ipla.
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