TORINO. Era il 1917 quando sul primo volo Torino-Roma viaggiava non un passeggero ma la posta. In quell’occasione, infatti, fu stampato il
L’espresso n. 1 fu il primo francobollo di posta aerea emesso al mondo, la validità fu limitata al solo esperimento, e si emisero speciali timbri a Roma e a Torino. Il fascino di questo evento riguarda proprio la posta aerea, la corrispondenza trasportata in volo per accorciare i tempi di consegna, e per cui le poste dei vari Stati emettono appositi francobolli con un valore nominale superiore a quelli della posta ordinaria. Le buste riservate a questo tipo d’inoltro sono corredate di una etichetta aggiuntiva azzurra, che riporta la scritta “posta aerea, air mail, par avion”.
Diversi esperimenti si fecero prima di quello del 1917, il più conosciuto dei quali è quello dell’aeroporto di Campo di Marte di Firenze, ma esiste anche quello con l’idrovolante Napoli-Palermo-Napoli, e un apposito francobollo “Espresso urgente” soprastampato: nel quadro dell’emissione furono realizzate pure due cartoline a beneficio della Croce Rossa Italiana.
Questo tipo di servizio ha perso poi importanza nel tempo, a causa dell’evolversi dei trasporti mondiali, che prediligono il trasporto aereo anche per la posta ordinaria nazionale. L’Italia, ad esempio, ha emesso l’ultimo valore nel 1973. Agli inizi del XXI secolo la posta aerea è stata sostituita in tutto il mondo dalla posta prioritaria, pur avvalendosi, oltre i confini italiani, ancora di mezzi aerei.
Una curiosità: Antoine de Saint-Exupéry, conosciuto come l’autore del romanzo Il piccolo principe, fu un famoso pilota. Nel 1926, assunto dalla Compagnia Generale di Imprese Aeronautiche Latécoère, l’Aéropostale, trasportava la posta da Tolosa a Dakar.