TORINO. Le patologie cerebrali tendono a propagarsi nel cervello non in maniera casuale, ma seguendo dei percorsi ben precisi. La scoperta è dei ricercatori dell’Università di Torino che, mettendo in luce nuovi meccanismi alla base dei processi neuropatologici, consentirà di predire, con un’accuratezza dell’80 per cento, lo sviluppo di malattie come Parkinson, Alzheimer e schizofrenia.
Vincitore dell’Editor’s Choicee, lo studio è stato scelto come articolo principale sul numero di novembre di Brain, rivista tra le più importanti nel settore neuroscientifico. Come spiegano dall’Università, l’articolo apre importanti prospettive nella comprensione dei disordini cerebrali e cerca di far luce su uno dei meccanismi fondamentali con cui le patologie evolvono. Comprendendo questo meccanismo sarà possibile, in futuro, sviluppare delle terapie ad hoc capire perché malattie differenti tendono spesso a danneggiare le stesse aree del cervello.