Rita nasce a Torino il 23 agosto 1945. Vive i suoi primi in via Malta 43, nel Borgo San Paolo di Torino. La famiglia di origine era composta dal padre Giovanni Pavone, un operaio della Fiat Mirafiori di origini siciliane, la madre Maria, casalinga di origini ferraresi, e i fratelli Piero, Carlo e Cicco. Rita, terzogenita dei quattro, si iscrive alla prima liceo dell’istituto statale Santorre di Santarosa ma, nell’inverno 1959-60, la famiglia si trasferisce in un altro quartiere, presso le case operaie della Fiat di via Chiala 19, alle “Basse” di Mirafiori Sud.
Nello stesso periodo, appoggiata e incoraggiata dal padre Giovanni, debutta
Tra la fine del 1959 e l’inizio del 1961 si fa notare esibendosi prima in feste studentesche, poi in alcuni locali torinesi, come “l’Apollo Danze”, “La Serenella”, “La Perla”, l'”Hollywood Dance” o il “Principe”, guadagnandosi il soprannome di Paul Anka in gonnella grazie alla scelta di un repertorio che predilge proprio i brani del famoso cantante canadese. La vita torinese tuttavia, è molto intensa: la giovane Rita deve aiutare economicamente la famiglia con lavori saltuari presso una camiceria e, allo scopo di ottenere un diploma, si iscrive anche a dei corsi festivi dell’Istituto Tecnico Commerciale; i disumani orari di lavoro però, non le consentono di proseguire gli studi.
Dal suo esordio a livello nazionale alla fama il passo è molto breve: merito di singoli di successo come Sul cucuzzolo, La partita di pallone (entrambe scritte da Edoardo Vianello), Come te non c’è nessuno, Il ballo del mattone, Cuore, Che m’importa del mondo e Datemi un martello.
Nel 1964, viene chiamata a interpretare “Il giornalino di Gian Burrasca”, sceneggiato televisivo diretto da Lina Wertmuller e tratto dal famoso romanzo di Vamba, musicato da Nino Rota. La sigla di questo prodotto è Viva la pappa col pomodoro, brano destinato a scavalcare i confini nazionali nelle versioni inglese, tedesca e spagnola. Finita addirittura nel saggio di Umberto Eco “Apocalittici e integrati”, vince nel 1965 il “Cantagiro” con la canzone Lui, cui fanno seguito hit famose come Solo tu, Qui ritornerà, Fortissimo, Questo nostro amore, La zanzara. L’anno successivo Rita vince nuovamente il “Cantagiro” con il brano scritto da Lina Wertmuller e Luis Enriquez Bacalov Questo nostro amore. Partecipa,a diversi film a partire da La Feldmarescialla e Little Rita nel West, al fianco di Terence Hill.
Tra le date indimenticabili c’è il 20 marzo del 1965, quando Rita si esibisce in concerto nella Carnegie Hall di New York. Ma il successo della cantante piemontese arriva anche Oltralpe, grazie a Bonjour la France, scritta da Claudio Baglioni, con oltre 650mila copie vendute. Anche in Germania i suoi 45 giri compaiono spesso nelle classifiche dei dischi più venduti, mentre arriva addirittura al primo posto, Argentina, Giappone, Spagna, Brasile e Regno Unito. Il matrimonio con Teddy Reno del 1968, tuttavia, pare produrre un effetto piuttosto destabilizzante rispetto alla carriera della Pavone: da adolescente sbarazzina ma rassicurante, diventa una giovane donna che si unisce in matrimonio a un uomo più vecchio di lei e già sposato. Complice l’interesse della stampa scandalistica, che riporta le vicende relative alla separazione dei suoi genitori, il personaggio di Rita appare in discussione.
Il rilancio arriva negli anni Settanta, con Ciao Rita, uno speciale sul piccolo schermo in cui l’artista canta, presenta, imita e balla, mentre la seconda metà del decennio regala successi come E zitto zitto e My name is Potato. Negli anni Ottanta, la cantante insiste sul proprio ruolo di cantautrice con Rita e l’Anonima Ragazzi e Dimensione donna, Gemma e le altre. Da quel momento, Rita si gode un meritato riposo, alternato a numerose partecipazioni teatrali e ad alcuni varietà musicali. Nel 2006, ufficializza a “L’anno che verrà” la decisione di ritirarsi a vita privata, esibendosi in pubblico per l’ultima volta. Torna a esibirsi il 6 ottobre del 2010 con Renato Zero, in concerto a Roma, in occasione del sessantesimo compleanno del cantautore romano. Nel 2011 riceve il premio “Capri Legend Award 2011”, nel corso della sedicesima edizione di “Capri – Hollywood International Film Festival”.