Il gioco creativo costituito dalle opere al centro della mostra ha come scopo quello di coinvolgere e invitare il visitatore al dialogo, innescando una meditazione ma anche una semplice risata di fronte al mondo “a portata di tasca” che sembra deturparsi sempre più sotto i nostri occhi. Nato a Bolzano nel 1941 e trasferitosi in seguito a Torino, De Vecchi inizia a interessarsi all’arte già all’età di nove anni, iniziando da autodidatta. Diplomatosi nel 1965 al liceo artistico dell’Accademia Albertina delle Belle Arti inizia ad esporre negli anni ’70, affiancando alla sua passione artistica il lavoro come responsabile dell’ufficio grafico pubblicazioni tecniche dell’Iveco.