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TULLIO MOBIGLIA

Claudio Bianzino ripercorre l’avventura musicale di Tullio Mobiglia (1911-1991) da quando, nel 1925, a quindici anni intraprese lo studio del violino e, ascoltando l’orchestra di Barzizza che suonava tutti pezzi del repertorio di Paul Whiteman, scoprì la passione per il jazz.  Affascinato in particolare dai sassofoni comprò il suo primo contralto. Poi i viaggi a  New York dove ebbe finalmente la possibilità di ascoltare i migliori jazzisti come il violinista Joe Venuti e il sassofonista Coleman Hawkinsi che ispirò il suo tratto stilistico.

La carriera di Mobiglia, nativo di Carezzano, nell’Alessandrino,  si svolse essenzialmente in Europa fra gli anni Trenta e Quaranta. Fu il suo periodo d’oro in cui, vero pioniere del sassofono e della musica afroamericana, con le sue memorabili orchestre segnò la strada del jazz europeo. Purtroppo all’epoca non esistevano i concerti jazz, tantomeno la critica jazzistica, quindi era difficile ottenere delle considerazioni serie.

L’autore, attraverso testimonianze, trascrizioni di brani e improvvisazioni, immagini rare e un’attenta analisi storica del contesto socio-culturale di quel periodo, restituisce a Tullio Mobiglia il giusto riconoscimento della sua statura musicale. Bianzino è un musicista vercellese nato nel 1970. Lavora come sassofonista, compositore, arrangiatore e didatta di musica jazz. Ha al suo attivo un Primo Premio e due secondi posti in altrettanti Concorsi Internazionali di composizione e arrangiamento jazz. Ha suonato nella Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra, nel Phoebus Ensemble di Alberto Mandarini ed in numerose altre formazioni. Bandleader in diverse formazioni, dai piccoli gruppi alla big band, con il proprio quartetto jazz ha pubblicato il cd Gigiabbo per l’etichetta Dodicilune nel 2013.

Claudio Bianzino, Tullio Mobiglia. Un pioniere del Sassofono Jazz in Europa, Giancarlo Zedde Editore, 13 euro

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