BIELLA. I carabinieri del Nucleo Investigativo, nell’ambito di un’indagine rivolta al contrasto dello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, hanno arrestato un cittadino biellese, D. D., pensionato di 49 anni. L’arresto, avvenuto a seguito di un servizio di osservazione, pedinamento e controllo. L’uomo costringeva la moglie a prostituirsi per accumulare il denaro che gli serviva a giocare alle slot machine. I militari hanno bloccato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, nel suo appartamento di Chiavazza.
Con le minacce di morte, le vessazioni psicologiche e i maltrattamenti, L. D. F., 54 anni, era costretta a prostituirsi e anche a chiedere l’elemosina in diverse città piemontesi. Secondo i primi accertamenti la vicenda è cominciata cinque anni fa. Gli inquirenti sono convinti che l’uomo stesse costringendo «da almeno quattro o cinque anni la moglie alla prostituzione e alla questua in varie città piemontesi, al fine di accumulare quanto più denaro possibile per dare sfogo al suo stato grave di “ludopatia”».
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