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Carmen Consoli aprirà la quinta edizione di Occit’Amo

La cantautrice siciliana Carmen Consoli

CUNEO. Sarà Carmen Consoli che aprirà quest’anno la quinta edizione di Occit’Amo, il festival delle Terre del Monviso, ponte tra Italia e Francia, in programma tra luglio e agosto all’insegna del patrimonio di musica, cultura e tradizioni popolari occitane. La cantautrice catanese, da sempre attenta alla cultura popolare e alle suggestioni letterarie, suonerà sul palco allestito nel cortile della Fondazione Amleto Bertoni, a Saluzzo, l’antica capitale del marchesato, nella serata dell’8 luglio. Da qui il via a un programma di sei settimane che coinvolgerà il territorio transalpino e che si chiuderà il 15 agosto con l’ormai attesissimo Ferragosto occitano e il concerto di Lou Dalfin a Castelmagno (Cn).

La presentazione dell’edizione 2019 del festival

Il festival, diretto da Sergio Berardo, musicista e anima dei Lou Dalfin, il gruppo che da anni fa “ballare occitano” nel mondo, si dipanerà tra le Valli Stura, Maira, Po e Infernotto, tra le Valli Varaita, Grana e la Pianura del Saluzzese con incursioni oltralpe, pronte ad accogliere oltre 20 gruppi musicali provenienti da tutta Italia e Francia, artisti e scrittori.

L’Occitania è “il paese che non c’è”, una terra che si estende dalle Alpi all’Atlantico e che condivide linguaggi, sapori, musiche, tradizioni, identità, simboli, ma che fa dell’incrocio di culture la sua forza e la sua caratteristica. È una cultura portata avanti dalle sue stesse genti, dall’amore con cui si tramandano usi e tradizioni di generazione in generazione, da tempo immemore. Un unico territorio, intrecciato in una storia plurisecolare, che abbraccia pianura e valli, e che, accomunato dallo stesso simbolo culturale, si incontra, confronta e, soprattutto, fa festa.

Protagonisti assoluti di questa edizione saranno la musica e la cultura occitana, declinate in molteplici forme d’arte che vanno dalla danza alla rappresentazione canora e corale, fino al cinema e alla parola, legate tra loro da un vincolo strettissimo con il patrimonio paesaggistico e artistico locale: i sentieri e le malghe, i colli e le vette, le chiese e le cappelle, i conventi e siti storici e architettonici di pregio diventano palco naturale della kermesse. In una parola: un festival unico in un contesto suggestivo.

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