L’idea che ha dato forma all’evento è di promuovere, attraverso percorsi di degustazione, la cultura del caffè specialty, definizione adottata per designare caffè di altissima qualità, preparati seguendo parametri rigorosi che presiedono all’intero filiera, dalla coltivazione, raccolta e lavorazione dei semi di caffè verde sino alla tostatura, eseguita in modo da sviluppare al meglio il potenziale aromatico del chicco, alla macinatura e estrazione, da effettuarsi nel rispetto di standard ben precisi.
E bene sapere che la cultura del caffè si espanse in Occidente attraverso Costantinopoli, porta d’Oriente, mentre con il tempo la coltivazione della piantina si propagò dal Corno d’Africa nei territori asiatici e sudamericani colonizzati dalle potenze occidentali, che la poterono replicare grazie agli esemplari messi a dimora nell’orto botanico del re di Francia. Il punto di svolta nel consumo della bevanda a base di caffè si verificò quando si scoprirono i vantaggi della tostatura dei semi che, se cotti ad alte temperature, subiscono una reazione tale da alterarne la composizione chimico-fisica producendo migliaia di
Per la nascita del caffè espresso si deve attendere la fine dell’Ottocento, quando s’inventò una macchina per erogare in breve tempo una bevanda a base di caffè nella quantità richiesta dal consumatore, ma in questo ambito anche il Piemonte diede il suo contributo. Ricordiamo infatti che nel 1933 Alfonso Bialetti, nativo di Montebuglio, frazione di Casale Corte Cerro nel Vco, inventò il metodo di preparazione domestica del cafè detto moka, in cui l’acqua contenuta nella caldaia e portata a ebollizione entra in pressione e passando attraverso uno strato di caffè tostato e macinato inserito nel filtro eroga la bevanda.
Tra i caffè specialty proposti in degistazione, tutti provenienti da singole piantagioni di diversi Paesi di produzione, Brasile, Burundi, Colombia, Honduras, ricordiamo quello dalla piantagione di Rio Colorado nell’Honduras occidentale, 45 ettari di terreno acquistati da una cordata internazionale di soci, tra cui Andrej Godina e Maurizio Galiano, allo scopo sia di far arrivare al consumatore finale un caffè di eccellente qualità, coltivato e lavorato secondo parametri rigorosi, sia anche di garantire alle famiglie dei coltivatori locali, spesso penalizzate, un reddito adeguato.
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