Non avrebbero retto, a quanto si apprende, l’impianto accusatorio e le prove indiziarie a carico di Perini: tra queste le registrazioni del sistema di video sorveglianza attorno alla scena del delitto, una villetta della periferia di Vercelli, nelle quali, secondo l’accusa, compariva il presunto omicida in bicicletta. Perini rimane tuttavia indagato per l’omicidio di Bessi, così come il figlio Vincenzo, 40 anni, residente nel Milanese, ascoltato dal gip durante l’incidente probatorio di mercoledì. C’è anche un terzo indagato, su cui si erano concentrate inizialmente le indagini della polizia.
Il delitto risale allo scorso 4 settembre. Il ritrovamento era avvenuto intorno a mezzogiorno: il corpo era riverso in una pozza di sangue, nei locali di rione Canadà (foto in alto), in via Walter Manzone 50. Bessi era stato ucciso con tredici coltellate, con una lama molto piccola: a essergli fatale era stato un fendente al cuore.
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