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Vercelli, nasce il riso capace di combattere le patologie legate all’invecchiamento

Roberto Giallombardo e il figlio Luca

VERCELLI. «L’abbiamo battezzato riso 6+ in quanto per noi ha un forte significato. Il numero sei racchiude infatti selenio e iodio nei loro principali simboli chimici; il segno + la speranza di un tipo di riso che possa dare una scossa a un mercato in crisi da tempo per varie vicissitudini, non ultima la concorrenza che arriva dall’Asia», racconta così Roberto Giallombardo, amministratore delegato di un progetto quanto mai ambizioso ed importante: 6+ è il primo riso potenziato con selenio e iodio, fondamentali per prevenire le varie e troppe patologie croniche legate all’invecchiamento. Due minerali dall’importante funzione antiossidante, ma, sfortunatamente, poco “presenti” in quasi tutti i terreni del mondo e, di conseguenza, nei loro prodotti.

Nel pieno della campagna Vercellese, Tra la Bigona di Villarboit, azienda agricola proprietà del dottor Elio Rondanelli, direttore scientifico della Fondazione Policlinico di Monza, e tra i terreni della tenuta Commenda di Vettignè, il riso “6+” non è un prodotto OGM ma, escludento quindi ogni manipolazione genetica, prodotto attraverso il metodo fogliare: «Il cereale, rigorosamente made in Italy, viene arricchito attraverso l’utilizzo di appositi fertilizzanti fogliari da applicare nella fase della maturazione, possibilmente nelle prime ore del mattino, quando la pianta raggiunge il massimo punto di assorbimento».

Un periodo d’intervento sulla pianta che, da quindici giorni fino ad un mese prima della raccolta, prevede più trattamenti, applicati manualmente e meccanicamente, e che necessitano diverse  campionature sulle foglie della pianta. I primi test risalgono al 2013, ad opera di Mariangela Rondanelli, professoressa associata in Scienze e tecniche dietetiche applicate presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia e specializzata in endocrinologia, malattie del ricambio e scienza dell’alimentazione: «L’innovazione dell’arricchimento in selenio e iodio può essere adottata per qualsiasi varietà – spiega la docente –, e va ad accentuare un carattere ben noto al consumatore che da sempre vede nel riso un prodotto utile alla salute».

Ad oggi, “6+” è stato testato solo su una varietà di riso, il Volano, uno dei più comuni ed apprezzati nella cucina nostrana, in una superficie totale di 12 ettari (circa 0,12 Kilometri quadrati), ma la sua applicazione può essere espansa a tutte le altre varietà di riso e cereali.

«Il nostro obiettivo – conclude Giallombardo – è quello di diversificare e offrire l’opportunità anche ad altri agricoltori e all’industria di trasformazione di avere a disposizione un prodotto con valore aggiunto, tale da smuovere il mercato in un momento di crisi dei prezzi e concorrenza che arriva dal Sudest asiatico. Noi crediamo che questo progetto possa costituire un punto di partenza verso traguardi economicamente interessanti per tutti, compresi i consumatori».

 

 

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