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Una svolta nel giallo della donna morta nella villa abbandonata di Arquata: arrestato il figlio di 46 anni

ARQUATA SCRIVIA. C’è una svolta nelle indagini sulla morte di Igina Fabbri, 71 anni, la donna morta di freddo lo scorso 6 febbraio in una casa vicino ad Arquata Scrivia, dopo essere stata legata per i polsi: i carabinieri hanno arrestato il figlio Mauro Traverso, operaio di 46 anni, attualmente disoccupato. L’uomo è stato arrestato ad Asti dalla convivente. Ora è rinchiuso nel carcere di Quarto. Secondo le prime informazioni, l’accusa sarebbe quella di omicidio e sequestro di persona. Era stato lui a chiamare i soccorsi e ai carabinieri aveva spiegato che la madre aveva deciso di recarsi nella villa, messa qualche tempo prima in vendita, per fare delle pulizie.

Il figlio avrebbe accompagnato la donna nella frazione Pessino nel pomeriggio di lunedì 6 febbraio. Sarebbe tornato soltanto il martedì verso le 17,30, trovando la madre nel salone con i polsi legati con delle fascette, stesa su una brandina. A quel punto, dopo averla liberata, avrebbe dato l’allarme poiché l’anziana era quasi priva di sensi. Igina (nella foto, a destra) era morta durante il tragitto in ospedale. L’autopsia certificò che la donna era deceduta per arresto cardiaco dovuto a ipotermia. Agli investigatori era sorto subito un dubbio: perché attendere tutto quel tempo per andare a riprendere la madre pur sapendo che la villa non era riscaldata e priva di illuminazione? Traverso si era giustificato dicendo di non essersi accorto alla sera del mancato rientro  della genitrice e così il giorno successivo avrebbe raggiunto la frazione di Arquata per comprendere cosa fosse successo. Ma chi avrebbe legato la donna ai polsi? E soprattutto, per quale ragione? La pista della rapina aveva perso immediatamente consistenza. Difficile poter pensare a un furto o a una rapina visto nella villa non c’era nulla di valore. Niente che potesse attirare un ladro o un rapinatore.

Le convinzioni degli inquirenti si basano su una serie di indizi. Una decina di giorni prima si fece dare da un conoscente delle fascette da elettricista come quelle trovate ai polsi della mamma. Poi ci sono tutti i prelievi fatti con il bancomat dal conto corrente della donna: con l’ultimo sono rimasti sono un euro e 98 centesimi. Pare che Traverso sia, inoltre un consumatore di stupefacenti.  Quando sarà interrogato potrà fornire la sua versione dei fatti.

Redazione

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