Rimane impresso nel lettore il sostanziale disincanto con cui il giovane siciliano affronta una vicenda tanto imprevista quanto paradossale. È come se incontrassimo, per magia, un caro amico che ci fa partecipe della sua tenacia intellettuale, del suo tenero innamoramento per Edvige Gardin, della sua genuina e sana fede calcistica per i colori granata, del suo inossidabile ottimismo. E insieme a lui ci troviamo in una Torino viva, propositiva, amante del lavoro, faro di libertà.
Un libro che ogni tifoso granata, appassionato dell’accattivante storia di questa squadra unica e particolare, dovrebbe conservare nella propria libreria, per ricordare e rispolverare glorie sportive ed eventi drammatici memorabili e straordinari.
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