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Un Punto di Ascolto per “caregiver” anche a Castellamonte

CASTELLAMONTE. Già attivo a Ivrea nella sede Asl di via Saudino, è diventato operativo anche nella Casa della Salute di Castellamonte a Castellamonte il Punto di Ascolto per caregiver, coloro che si prendono cura, delle persone affette da demenza. Al Punto si può accedere liberamente, senza prenotazione il martedì dalle 10 alle 12. L’accoglienza del nucleo familiare/caregiver è effettuata da un’infermiera di comunità, debitamente formata, con un’azione di sostegno e di indirizzo verso i servizi più idonei. L’infermiera di comunità permette anche un maggior interscambio informativo tra l’Unità di valutazione Alzheimer di riferimento e l’Unità di valutazione geriatrica, in linea con le nuove indicazioni del recente Piano regionale demenze.

I disturbi della memoria e le loro forme più degenerative, come sono le demenze, oltre a interessare il soggetto che ne è affetto impattano pesantemente sul nucleo e sulla rete familiare che deve farsene carico come spiega il direttore dell’Asl To4 Lorenzo Ardissone: «Il Punto di Ascolto nasce con l’intento di supportare i familiari o, più in generale, i caregiver sin dai primi momenti della comparsa di anomalie del comportamento del proprio congiunto. Per garantire un percorso per una diagnosi tempestiva riducendo il tempo tra l’insorgenza dei primi sintomi e la diagnosi di demenza, per qualificare l’intero percorso di cura e per migliorare la qualità delle cure e della vita degli anziani affetti da disturbi della memoria e dei loro familiari. Ma anche per favorire il mantenimento al domicilio il più a lungo possibile e per sensibilizzare, espandere e specializzare la rete dei servizi socio-sanitari nella presa in carico e cura di soggetti con disturbi della memoria».

A questo fine, l’attività del Punto di Ascolto si snoda su due livelli: un piano cognitivo-conoscitivo legato a un’opera di informazione mirata sulla patologia, sul suo decorso e sulle modalità di gestione delle difficoltà e di relazione nelle diverse fasi e un piano emotivo-supportivo rispetto ai vissuti che la malattia evoca in relazione alla storia relazionale passata e alle caratteristiche di personalità sia del malato sia del caregiver.

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