In previsione ci sono: sportelli linguistici destinati al rapporto con il pubblico che intende esprimersi in lingua di minoranza, corsi di formazione per il personale in servizio nelle pubbliche amministrazioni, iniziative culturali per la salvaguardia delle lingue ammesse a tutela, progetti di toponomastica per l’adozione di toponimi conformi alla lingua locale, promozione delle lingue storiche tramite una presenza continuativa sui mezzi di informazione e negli ambiti connessi al turismo, al commercio e alle attività produttive.
Particolare attenzione da parte della Regione Piemonte è stata data alla tutela del suo patrimonio linguistico storico. Lo Statuto, deliberato dal Consiglio regionale nella seduta del 10 novembre 1970 e approvato con legge dello Stato n. 338 il 22 maggio 1971, poi integrato e modificato, recita: “La Regione tutela e promuove l’originale patrimonio linguistico della comunità piemontese, nonché quello delle minoranze occitana, franco-provenzale e walser”. In seguito, verso la fine degli Anni Settanta, la materia è stata normata con altri specifici provvedimenti recentemente integrati e modificati. Questo quadro normativo ha consentito alla Regione di sviluppare un’innovativa politica di tutela, valorizzazione e promozione delle lingue storiche del Piemonte, piemontese, occitano, francoprovenzale e walser, favorendo lo sviluppo di numerose iniziative.
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