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Teatro Stabile, un cartellone 2018 ricco di drammaturgia contemporanea

TORINO. La stagione 2018 del Teatro Stabile di Torino si presenta con un cartellone innovativo e coraggioso, incentrato sulla drammaturgia contemporanea. In programma 67 spettacoli, di cui 17 nuove produzioni, 32 spettacoli ospiti più altri 18 di Torinodanza. Prima edizione firmata da Valerio Binasco, energico e istrionico direttore artistico, che ha sostituito dopo dieci anni Mario Martone, Fausto Paravidino come dramaturg e Gabriele Vacis, direttore della Scuola Allievi. 
Ad inaugurare la stagione sarà ‘Arlecchino servitore di due padroni’ di Goldoni, con lo stesso Binasco alla regia che commenta “Ancora un classico certo perché non faccio una reale differenza tra classici e non. Il teatro è la rappresentazione dei sentimenti umani per provare a capire un po’ tutti insieme cosa è la nostra esistenza. Il teatro è la festa dei sentimenti umani e vorrei che questa stagione lo fosse più che mai, per cercare di tenere alta l’asticella della creatività in un Paese che pare avvolto nella tristezza”.
Lo Stabile è l’unico teatro italiano inserito nel Mitos 21, il network dei più importanti teatri europei Inoltre sta stringendo importanti accordi di coproduzione, come quello con il Theatre des Bouffes du Nord, che porterà in cartellone ‘La Maladie de la mort’, nuovo lavoro della più nota regista britannica del momento, Katie Mitchell. In cartellone anche il nuovo lavoro di Valter Malosti, coprodotto con Tpe, ‘Se questo è un uomo’, dall’opera di Primo Levi nel centenario della sua nascita, ‘Novecento’ di Alessandro Baricco, diretto da Vacis, che andrà al Coronet Theatre di Londra insieme a ‘Mistero Buffo’ di Dario Fo, regia di Eugenio Allegri, ma anche lavori di giovani attori e giovani registi per un pubblico nuovo.
Lo scopo è replicare, e se possibile migliorare, il successo della scorsa stagione, che ha visto gli spettatori aumentare del 15% e le entrate della biglietteria del 19%. Il suo direttore, Filippo Fonsatti commenta “Lo Stabile è un teatro in piena salute, amato dal pubblico. L’intenzione, con il nuovo vertice, è quella di guardare al futuro, a un teatro moderno e innovativo”. “Per coniugare la qualità dell’offerta e i bisogno culturali con i bisogni del mercato”, come conclude il presidente Lamberto Vallarino Gancia.

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