Epilogo assurdo anche per un ragazzo di appena 13 anni che a Soverato, in provincia di Catanzaro, ha perso la vita investito da un treno che – sembra, ma le ricostruzioni sono controverse – intendeva mettere come sfondo a un selfie. Il giovane è morto sul colpo, mentre due suoi amici sono fortunatamente rimasti illesi. Hanno raccontato, ancora sotto shock, che l’idea era quella di posizionarsi sui binari in modo tale da cogliere nello scatto l’arrivo ad alta velocità del convoglio.
A Padova ha fatto scalpore il caso di 4 ragazzi saliti sul cornicione di un grattacielo per farsi una foto.
La voglia di selfie non si ferma neanche di fronte a una donna ferita dopo essere stata investita da un treno. E’ successo nella stazione di Piacenza, con la donna che ha perso una gamba e il giovane autore dell’autoscatto identificato dalla Polfer e costretto – non senza proteste – a cancellare le foto dallo smartphone.
Che il selfie estremo, quello quindi ad alta carica adrenalinica, sia un’attività piuttosto diffusa tra giovani e giovanissimi lo certifica anche un sondaggio di Skuola.net, portale dedicato al mondo della scuola: da un report effettuato su quattromila studenti è emerso che un 18 per cento di giovani lo ha fatto per provare sensazioni forti; un altro 10 per cento ha invece ammesso di aver rischiato perché in qualche modo “costretto” dal branco.
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