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Metro 2, cresce la mobilitazione a favore progetto originario: non si tocchi Rebaudengo

TORINO. Cresce la mobilitazione a favore delle linea 2 della Metropolitana. Sino ad oggi sono già state raccolte 1.500 firme ed è stata presentata una prima petizione in Comune. La richiesta? Che venga mantenuto il primo lotto, come previsto nella delibera comunale dell’ottobre 2015 per la messa a bando della progettazione  ( e come peraltro già deliberato dal Comune di torino nel 2008 e di nuovo nel 2011) con il capolinea dislocato alla stazione Fossata Rebaudengo. Come dire, niente taglio al tracciato.

Nei giorni scorsi il Comitato Spontaneo Metro Due Torino nord si è riunito  nei Laboratori di via Baltea 3 proprio per discutere della petizione e pianificare le strategie di comunicazione. La gente per  i promotori del Comitato deve sapere l’importanza strategica del progetto originario. Si sono trovati a discutere cittadini della zona nord di Torino e dei Comuni dell’area metropolitana, realtà sociali ed economiche, che hanno creduto e investito in questa parte di città.  Tra gli altri, anche l’ex sindaco Valentino Castellani e suor Giuliana Galli.

Il volantino del Comitato spontaneo che chiede che venga rispettato il progetto originario

«Una forma di partecipazione attiva della cittadinanza che non può in alcun modo essere sostituita da una incerta piattaforma digitale – ci tengono a sottolineare i referenti Luca Roux, Imma Della Schiava e Luca Baraldi –. All’avvio della consultazione pubblica sul tracciato abbiamo registrato una petizione ufficiale al Consiglio comunale, accompagnata da una campagna di comunicazione, affinché sia individuata come prioritaria la realizzazione del lotto Stazione Rebaudengo (stazione di collegamento con l’aeroporto e la linea Torino Ceres nonché stazione ferroviaria sull’asse Torino Milano, ndr)-Ospedale Giovanni Bosco (hub regionale per tutta l’area nord metropolitana, ndr)-Manifattura Tabacchi-Vanchiglia-Campus Einaudi, che dà risposta anche alla necessaria e assolutamente improrogabile riqualificazione della zona nord». 

E, ancora: «La zona nord, con gli interventi infrastrutturali in fase di realizzazione, ossia il collegamento veloce con l’aeroporto Sandro Pertini; stazioni Fossata Rebaudengo, e Dora; copertura del passante e collegamento con la direttissima per Caselle; parcheggio di interscambio Stura,  rappresenta un nodo intermodale importante per l’ingresso in città a cui solo la seconda linea della metropolitana può  dare compimento. La linea due a nord inoltre attraversa quartieri popolosi e popolari, fortemente urbanizzati, che offrono opportunità importanti di valorizzazione, consentendo  di riqualificare fortemente una porzione di città svantaggiata urbanisticamente ed economicamente. Ma non solo, la metro torinese costituisce l’asse portante del principale nodo del trasporto pubblico piemontese e può garantire una reale integrazione della mobilità solo coprendo le aree strategiche della città e coinvolgendo, con gli attestamenti, l’area metropolitana estesa». 

Piero Abrate

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Piero Abrate

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