Locali storici ed e-commerce: l’esempio di un’ottocentesca pasticceria vercellese

VERCELLI. Anche i locali storici si adattano ai cambiamenti imposti dalla pandemia di Coronavirus. Ne è un esempio una pasticceria vercellese con oltre 130 anni di attività, l’ottocentesca Taverna & Tarnuzzer di piazza Cavour, gestita da cinque generazioni dalla stessa famiglia di proprietari. Con le saracinesche abbassate dal lockdown, i titolari hanno deciso di puntare sull’e-commerce. Si sono infatti rivolti alla startup biellese Vidra, per utilizzare la sua piattaforma e avviare il canale delle vendite online.

Oggi le prospettive sono cambiate e lo consideriamo come parte integrante del nostro lavoro. In tal senso abbiamo voluto cogliere questa opportunità – spiega Nicola Tarnuzzer –. Sino ad oggi abbiamo vissuto due settimane di lavoro intenso, in modo semplice e efficiente, acquisendo anche parecchi nuovi clienti. Per noi si tratta di un mercato nuovo”.

La storia della pasticceria

Come riporta il sito della pasticceria vercellese, il 13 febbraio del 1889 due cittadini svizzeri, Cristiano Taverna, originario di Kublis, e Nicola Tarnuzzer, originario di Schiers, entrambi nel Canton Grigioni, rilevarono la pasticceria da Nicola Methier, pasticcere svizzero pluripremiato in patria, che nel milleottocento scelse Vercelli per proseguire la sua carriera.

Cristiano Taverna e Nicola Tarnuzzer erano pasticceri, confettieri e liquoristi. Il locale al tempo era molto rinomato per frutti canditi e pasticceria tanto da fare conoscere i propri prodotti in Europa partecipando a varie esposizioni internazionali, vincendo tra l’altro il diploma con medaglia d’oro all’esposizione mondiale di Amsterdam nel 1895 e all’esposizione internazionale di Bruxelles nel 1897.

All’epoca all’interno del locale vi era una sala da biliardo frequentata da appassionati tra cui vi era anche il Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, Conte di Torino, che comandava un reggimento di cavalleria a Vercelli.
Per questo motivo Nicola Tarnuzzer chiese alla Casa Reale di fregiarsi del titolo di ‘Fornitore della Casa Reale”, che gli fu concesso nel 1903.

Nel 1890 Nicola Tarnuzzer chiese il permesso a re Umberto I di esporre lo stemma Reale sull’insegna del negozio; permesso accordato con un documento firmato dal Ministro Urbano Rattazzi.

Un’epoca di orchestre, di valzer e di politica e il dehors si trasformava in Caffè Concerto (consuetudine interrottasi con lo scoppio della prima guerra mondiale) per il funzionamento del quale occorrevano ben 22 persone con 70 tavolini e 240 sedie.

È passato più di un secolo ma l’atmosfera di fine Ottocento è ancora intatta grazie anche all’arredamento originale che è stato in gran parte conservato.

Redazione

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