Barbara Azzarà, consigliere metropolitano delegata alla Tutela della Fauna della Flora, evidenzia come «un’adeguata, corretta e capillare opera di informazione ed educazione ambientale può produrre risultati positivi e rendere possibile la convivenza tra il Lupo e le attività umane, in primis la zootecnia. La ricolonizzazione di tutto l’arco alpino da parte del predatore è avvenuta in maniera esclusivamente naturale. La presenza di un predatore al vertice della catena alimentare è un elemento di equilibrio, che giova alla salute ambientale del territorio». Inoltre, la consigliera precisa che «qualora le indagini genetiche dovessero stabilire che le predazioni riscontrate sono da attribuirsi ad uno o più lupi, la Città Metropolitana, come già fece la Provincia di Torino nei primi anni 2000 quando iniziarono gli attacchi agli animali domestici nelle vallate alpine, adotterà le opportune iniziative di comunicazione e di formazione rivolte alla cittadinanza potenzialmente interessata dalla presenza dei lupi sul territorio. Diffonderemo informazioni scientificamente fondate sull’etologia ed ecologia della specie, al fine di evitare allarmismi e di migliorare la consapevolezza dei cittadinisul valore ecologico del lupo, in concomitanza con attività di monitoraggio della sua presenza».
Intanto, Roberto Barbero, il presidente della CIA – Agricoltori italiani di Torino, avrebbe risposto con una lettera in segno di dissenso alle parole della consigliera torinese riguardante la presenza del lupo nelle montagne torinesi, spiegando come «la presenza del predatore nel nostro territorio sia diventata un problema enorme per la zootecnia montana. La nostra Organizzazione lo ha ampiamente dimostrato con dati e testimonianze sul campo, nel convegno della primavera scorsa a Fenestrelle. Le Province autonome di Trento e Bolzano, come le Regioni Veneto, Valle d’Aosta e Toscana stanno tutte assumendo iniziative che vanno verso il contenimento del lupo. Questo non significa approvare le recenti e raccapriccianti uccisioni dei lupi nel Torinese, ma che senza dubbio la situazione è grave e va affrontata con risoluzione. La nostra organizzazione è stata la prima a invocare la riapertura del dibattito sul Piano lupo in Parlamento. Non siamo per lo sterminio del lupo, che va protetto quando rischia di estinguersi, ma contenuto quando diventa padrone del territorio, mettendo a rischio il proseguimento dell’attività dei pastori».
Per segnalare la presenza del lupo, o di altri esemplari della fauna selvatica, è possibile contattare gli agenti faunistico-ambientali del Servizio Tutela Fauna e Flora al numero 011.8616987 oppure al numero 011.8616982.
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