Lorenzo Cerutti di San Secondo (To) ha concluso a 81 anni il suo costruttivo percorso nel nostro difficile mondo. E’ stato un cittadino esemplare, pilastro portante del Centro Anziani locale, sinceramente innamorato del suo paese, di cui seguiva con attenzione la quotidianità; un gran lavoratore sempre affaccendato; un amico attivo e ospitale. Un marito, un padre e un nonno capace di grande tenerezza. Ma soprattutto è stato un combattente, una roccia: intelligente, semplice, tenace, coraggioso, indipendente. Il calvario che ha affrontato ci ricorda quello di troppi diversamente giovani Ha sfidato con coraggio un male che non perdona, sorretto dall’assiduo affetto dei familiari, districandosi impavido nei labirinti di strutture terapeutiche tanto distanti da casa sua e molto più grandi del paese in cui Lorenzo abitava.
Ci confrontiamo quotidianamente con un sistema sanitario che sovente costringe i cittadini ad affrontare logoranti tragitti logistici e burocratici per sottoporsi a cure specialistiche indispensabili. Ma nonno Lorenzo non si è mai arreso. E’ stato un intrepido pendolare della sanità: capace di protestare con forza quando non si sentiva compreso come meritava.
Ha lottato con identica determinazione per riavere la patente di guida e potersi dirigere, fiero al volante del fedele trattore, verso la vigna che coltivava con gioia. Come lui, migliaia di pantere grigie si battono quotidianamente per poter sfrecciare impavide al volante delle loro quattro ruote, sobbarcandosi iter interminabili….mentre giovani afflitti da discutibili dipendenze non incontrano i medesimi ostacoli.
Lorenzo un viticoltore scrupoloso, puntuale, preciso. Gli è dispiaciuto immensamente lasciare i suoi cari: avrebbe tanto voluto veder crescere i nipotini. Nulla potrà lenire la ferita lacerante causata dalla sua dipartita: ma siamo certi che lo rivedremo un giorno tra filari profumati di un Mondo migliore, dove i grappoli sono sempre maturi, rotondi, accarezzati dai raggi luminosi di un sole che non tramonta, non sfiorati da intemperie. Dove non esistono scartoffie, né malattie, né ingiustizie.
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