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Il Piemonte investe sul futuro dell’automotive

TORINO. Il Piemonte dell’automotive non si ferma mai e, senza smettere di migliorare quanto l’ha reso importante a livello mondiale, “preme sull’acceleratore” per anticipare le innovazioni del settore. L’obiettivo attuale è rafforzare  «sia gli insediamenti multinazionali sul territorio, impegnandoli verso le nuove sfide per la filiera automotive, sia la capacità reattiva delle imprese della filiera automotive piemontese rispetto alle nuove sfide», come ha spiegato nei giorni scorsi l’assessorato regionale alle Attività produttive, introducendo la volontà della Regione nell’avanzare il suo impegno per la ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità avanzata.

Tra ibrido, elettrico ed autonomo, gli investimenti già attivi nel settore dell’automotive piemontese ammontano alla cifra di 220 milioni di euro, con alle spalle un sostegno pubblico di circa 83 milioni di cui 31 a carico dei fondi strutturali europei gestiti dalla Regione Piemonte, mentre il resto finanziato dallo Stato. Un piano di finanziamenti che, nel giro di 3 anni, arriverà ai 500 milioni di euro.

Tra i nomi più importanti, di grande valore sono stati i finanziamenti di FCA che, con un valore totale di 94,3 milioni di euro di investimenti solo in Piemonte, si è incentrata sullo sviluppo dei nuovi veicoli ibridi e sulla applicazione delle ultime tecnologie per la connessione tra i veicoli. Sette milioni sono stati, invece, la cifra investita dalla multinazionale americana ITT di Barge, attualmente impegnata nello sviluppo di pastiglie freno “smart” in grado di coordinarsi con la “frenata rigenerativa” dei futuri veicoli elettrici.

«Gli investimenti dimostrano che noi abbiamo una filiera pronta. Ma stiamo finanziando una ricerca che è a uno stadio pre-competitivo, serviranno almeno due anni prima che diventeranno prodotti. Il piano di ecobonus voluto dal governo è preoccupante proprio perché riduce anche la possibilità di investimenti privati che sono essenziali per la ricerca e lo sviluppo. Le aziende in questi anni devono poter guadagnare proprio per finanziarsi la trasformazione, sarebbe stato meglio rinviare queste misure tra due anni», ha sottolineato sempre Giuseppina De Santis, l’assessore alle Attività produttive della Regione. Finanziamenti che creano anche una grande quantità di posti lavoro: sono 130 i giovani che, solo sui progetti già finanziati, sono stati assunti in apprendistato di alta formazione.

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